- Lord Ahriman - chitarra
- Emperor Magus Caligula - voce
- Chaq Mol - chitarra
- Matte Modin - batteria
- Gustaf Hielm - basso (guest)
1. King Antichrist (04:39)
2. 666 Voices Inside (04:38)
3. Attera Totus Sanctus (05:37)
4. Godhate (05:06)
5. Atrum Regina (05:33)
6. Angel Flesh Impaled (05:53)
7. Feed On The Mortals (05:41)
8. Final Ritual (05:44)
Attera Totus Sanctus
Dalla Svezia con furore. Tornano alla ribalta, dopo quattro anni dal loro ultimo studio album, i Dark Funeral e lo fanno pubblicando un disco dalla potenza indescrivibile: Attera Totus Sanctus. Rispetto a Diabolis Interium la line up della band è leggermente cambiata e vede alla seconda chitarra Chaq Mol al posto di Dominion. Inoltre fra il 2001 ed il 2005 è uscito un interessante lavoro dal vivo del complesso scandinavo, intitolato De Profundis Clamavi Ad Te Domine e prodotto sempre dalla Regain Records. Completamente inutile e trascurabile, persino per i fan della prima ora, è invece lo split con i Von, cui materiale era già disponibile sull’EP In The Sign…. Tornando ad Attera Totus Sanctus, per le registrazioni dell’album i Dark Funeral, non avendo in formazione un bassista fisso, si sono serviti del prezioso aiuto di Gustaf Hielm, ex Pain Of Salvation e Meshuggah.
Quello proposto dai Dark Funeral è un Black Metal veloce, brutale, furioso, che si protrae dall’opener King Antichrist fino alla conclusiva Final Ritual senza esclusione di colpi. Il sound è tipicamente influenzato dai mostri sacri di scuola svedese, Marduk in primis. L’incredibile potenza sonora è accostabile a quella di Battles In The North, capolavoro degli Immortal, sebbene la sensazione di estremo gelo sprigionata da quest’ultimo rimanga tutt’oggi ineguagliabile. Le chitarre sono sì taglienti, ma sovrastate nettamente dalla veemenza di Matte Modin e della sua batteria. In alcuni casi però, e King Antichrist ne è la prova, il refrain delle varie canzoni può risultare addirittura trascinante ed un minimo melodico. Nella prima parte del disco tutte le track, ad esclusione di Attera Totus Sanctus, possiedono fin dai primissimi secondi la violenza come caratteristica principale ed assoluta. Diversamente, da Atrum Regina in poi i brani esordiscono in modo meno feroce, ma più oscuro e peculiare. Proprio la track numero cinque rappresenta un vero caso all’interno dell’album, in quanto il ritmo della stessa è cadenzato ed i riff lenti, quasi malinconici, contrariamente agli standard di Attera Totus Sanctus.
Protagonista supremo del disco è certamente, come già stato detto, Matte, tuttavia pure il sommo Emperor Magus Caligula, il quale diede già prova di sé nei primi due full length degli Hypocrisy di Peter Tägtgren, merita un notevole elogio. Il singer svedese appare infatti davvero spietato grazie alle sue crude linee vocali e dà quindi man forte al diabolico sound del gruppo, come possono benissimo confermare fra le altre Angel Flesh Impaled e Feed On The Mortals. Necessario precisare che comunque Lord Ahriman e Chaq Mol, pur restando quasi sempre in secondo piano, conferiscono quella solidità ai vari pezzi essenziale per ogni disco Metal che si rispetti. Attera Totus Sanctus è differente rispetto ai precedenti dischi dei Dark Funeral generalmente per la maggiore rilevanza data a batteria e voce a discapito delle chitarre, ma è invece simile quanto ad impeto ed intensità. Difficile segnalare uno o più brani superiori agli altri, poiché gli elementi distintivi dell’opera sono praticamente sempre i medesimi e non ci sono forti divari qualitativi fra le varie tracce. In ogni caso, Atrum Regina si dimostra maggiormente piacevole d’ascoltare vista la sua indiscutibile varietà all’interno di un platter abbastanza uniforme, mentre serviranno diversi ascolti per poter giudicare realmente le rimanenti canzoni, solo apparentemente somiglianti fra loro oltremisura. Per quanto riguarda invece i testi nulla di nuovo: la solita, ma efficace, glorificazione del male ed esaltazione di Satana e del suo indomabile potere. Arriveranno indubbiamente le solite, inutili, banali accuse da parte di benpensanti e moralisti, ma è ormai routine dopo uscite discografiche di questo tipo. Da segnalare infine la presenza di due bonus track nell'edizione giapponese del disco: si tratta della versione strumentale di Atrum Regina e di un'inedita interpretazione del classico Open The Gates.
Essenzialmente l’album uscito il 24 ottobre 2005 non costituisce nulla di nuovo e qualcuno potrà muovere critiche contro i Dark Funeral, biasimandoli di ripetitività e piattezza. Effettivamente l’opera non presenta parecchi spunti originali, ma ragionando in quest’ottica molte dignitose pubblicazione passerebbero totalmente inosservate e si presterebbe attenzione soltanto ai prodotti sperimentali. E’ ovvio, i capolavori sono ben altri, tuttavia Attera Totus Sanctus si rivela un valido disco Black Metal, ben suonato e prodotto adeguatamente. Sconsigliato a chi si vuole avvicinare al genere, raccomandato viceversa a chi padroneggia già discretamente questo tipo di musica.