Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Felix Stass - voce
- Matthias Hechler - chitarra, voce
- Katrin - tastiera
- Harald Heine - basso
- Markus Jüllich - batteria


Tracklist: 

1. Klagebilder
2. Die Abrechnung
3. Hoffnungen
4. Kein Liebeslied
5. Kaltes Feuer
6. Der Morgen Danach
7. Warum
8. Höllenbrand
9. Nie Wieder
10. Ein Leben Lang
11. Der Nächste
12. Das Lletzte Mal
13. Spiegel Meiner Seele

Crematory

Klagebilder

Il calderone Gothic/Industrial tedesco ha visto nascere e crescere in poco più di un decennio diverse realtà che hanno saputo distinguersi nel panorama internazionale, quali Rammstein, Subway To Sally e In Extremo, capaci di fondere le atmosfere elettroniche dei sintetizzatori alla potenza delle chitarre distorte. Anche i Crematory sono ormai attivi dal lontano 1991 e hanno subito un’evoluzione particolare, che li ha portati a distaccarsi dal Death/Gothic delle origini per percorrere meandri molto più Industrial-oriented: giunta nel 2006 e tornati, dopo l’abbandono della Nuclear Blast, sotto la Massacre Records, la formazione tedesca propone delle soluzioni melodiche e dirette in Klagebilder, nono album di studio che segue di due anni il tanto acclamato Revolution.

I Crematory si abbandonano ad aloni Electro Goth/Industrial di notevole fattura, che non disdegnano di un approccio Gothic Metal in numerose sezioni: il cantato, in tedesco dopo tanti anni di impiego dell’Inglese, ha assunto toni simili a quello delle origini e il gruppo si sa destreggiare bene in ciascuno dei tredici episodi che formano il platter. Le tastiere garantiscono l’andamento dei brani di Klagebilder, insieme alla tuonante batteria e alle aggressive chitarre: la title-track che apre l’opera è ottimamente equilibrata nella sua posata atmosfera Electro Goth, che introduce al primo vero capitolo Die Abrechnung, ritmato e ben scandito dalla voce di Felix Stass, a tratti in penetrante growl e a tratti accompagnata da cori in clean in stile Rammstein.
Sulla scia di Die Abrechnung si colloca anche la valida Hoffnungen, tessuta dalle veloci chitarre e dotata di aperture melodiche sognanti e di elevato livello compositivo. Più Gothic Metal è Kein Liebeslied, in cui affiorano delle belle parti di synth che creano temi efficaci e mai banali: i Crematory sanno alternare la profondità del growl e delle sezioni distorte a fraseggi leggeri e sospesi, in cui il clean domina incontrastato nella sua azione portante.
E se Kaltes Feuer costituisce un passaggio decisamente Electro Goth dalle punte EBM iniziali, abbastanza originale all’interno del contesto di Klagebilder, il seguente Der Morgen Danach sa stregare con il suo approccio imponente e massiccio, non privo delle usuali e distensive parti di sintetizzatore, adatte a spezzare l’andamento della traccia.

Da sottolineare inoltre il fascino proprio del cantato in lingua tedesca che, come tradizione del Gothic, riesce ad adattarsi alle composizioni concepite, evocando sensazioni avvolgenti e a tratti cupe. Ne risulta pertanto un lavoro veramente ben costruito, che saprà soddisfare gli irriducibili del filone gotico tedesco, sempre posto ad un livello di superiorità rispetto alle altre proposte europee. Chi poi conosceva i Crematory come act capace di unire Death a Gothic non potrà non appassionarsi di un album che aleggia tra “tradizionale” e “nuovo” per la formazione di Mannheim: se a questo infine aggiungiamo la qualità della produzione, possiamo affermare che Klagebilder è uno dei prodotti più interessanti del 2006 gotico. Da ascoltare ed assimilare con passione e piacere.

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