- Sarco - voce
- Ciga - chitarra
- Rusty - chitarra
- Flips - basso
- Arq - batteria
1. L’Odio
2. Mentre Mi Perdo
3. Quando L’Occhio Non Vede
4. Raccontami
5. Neanche Una Luce
6. Come6
7. el Sueno es la Vida
8. Farti Molto Male
9. Distanze
10. Ali Come Armi
11. Pari A Uno
Al Silenzio
I Coreya sono una band che potremmo per comodità definire Nu Metal/Crossover data la predisposizione a costruire muri di chitarre sature sui quali lasciar oscillare come un rasoio una voce insolitamente melodica e, ancor più insolitamente, che decide di esprimersi in italiano.
Tuttavia, come al solito, briciole di influenze sparse tra generi musicali affini possono essere recuperate qua e là all’interno delle singole canzoni che compongono questo Al Silenzio, primo full-lenght ufficiale, ma il codice genetico rimane comunque molto simile a quello di Deftones e colleghi.
Fortunatamente però, le parti “rappate” tipiche di questo genere vengono abilmente evitate, scegliendo di dedicarsi alla ricerca di linee melodiche convincenti senza il bisogno di ricorrere a toni forzatamente arrabbiati che suonerebbero vuoti e scontati.
I testi sono ovviamente tenuti in alta considerazione, e la cura in essi riposta viene più volte notata grazie alla ricerca di terminologie e rime mai abusate, evitando però di scadere in versi eccessivamente ermetici: va inoltre sottolineata l’inclusione di un brano cantato in spagnolo, lingua che si adatta inaspettatamente bene a questo tipo di canzoni.
Il livello tecnico della band sosta su di livelli più che apprezzabili, le canzoni sono costruite in modo attento e ragionato, l’esperienza guadagnata dai musicisti si percepisce chiaramente donando un senso di coesione non indifferente.
Ovviamente si distinguono alti e bassi, e se non ci si sofferma eccessivamente sulla banalità di pezzi come Farti Molto Male o Pari A Uno, si scoprono piacevoli sorprese come la già citata el Sueno es la Vida, la ballata acustica Distanze, o la radiofonica L’Odio, bizzarro punto d’incontro tra il pop rock tricolore ed il Nu Metal statunitense.
I Coreya dimostrano in più di un occasione di possedere la tecnica e la grinta adeguate a questo genere, anche se non viene fatto abbastanza per cercare di rinnovare uno stile che, nel bene e nel male, ha fatto il suo tempo.
È una nota sicuramente positiva la scelta di lasciare così tanto spazio alle melodie vocali, ma a livello puramente strumentale vengono utilizzati i soliti “accordoni” dai toni bassi e dalla grande forza d’impatto, le solite soluzioni ritmiche e le solite atmosfere alle quali questo genere ci ha ormai abituati da troppi anni.
Questa band ha le possibilità per applicarsi nella costruzione di qualcosa di maggiormente innovativo e che aiuti a ri-ossigenare la scena in questione, ma canzoni come quelle contenute in questo disco di debutto possono solo attirare gli appassionati più legati al genere, lasciando indifferenti tutti gli altri.