- Eon – Chitarre
- Pulse – Basso, Synth, Computer
- Spectre – Computer, Synth
- Void – Voce
1. Eclipse
2. Protocol of Systematic Belief
3. The Creation Equivalence Principle
4. Spectrum of Divine Nature
5. Transpherium
6. Operation: Genesis Reprise
7. Sin Tide Manifacturing
8. Global Storm Element
9. Absolution
Terminal World Perspective
Nuova proposta di Post-Black Metal da parte della Code666, che dopo aver tirato fuori un paio di conigli davvero succulenti dal proprio cappello l’anno passato (mi sto riferendo alle sfavillanti releases di Negura Bunget ed Aborym, peraltro gruppi con una notevole esperienza alle spalle), prova ora a scoprire qualche nuovo talento estremo in giro per l’Europa. Nel 2007, la prima scommessa della label nostrana è rappresentata dagli olandesi Control Human Delete, ultime reclute nel battagliero esercito di gruppi che nell’ultima decade, sulla scia dei pionieri Mysticum, ha provato a coniugare la poetica Black Metal con i taglienti suoni meccanici dell’Industrial e dell’Elettronica.
L’ambizioso debutto “Terminal World Perspective”, propone un suono incredibilmente denso e pieno, fitto di velocissime violenze chitarristiche e ricolmo di abbellimenti elettronici, ulteriormente annerito dallo screaming del cantante Void, autore di una prova non particolarmente personale ma comunque adatta allo stile della band grazie ad alcune variazioni filtrate poste strategicamente in passaggi chiave. Meno positivo, invece, l’impatto della drum-machine, dal volume piuttosto rilevante nel mixing finale e per questo motivo capace di diventare fastidiosa dopo qualche minuto di ascolto, a causa dell’irreale velocità e standardizzazione dei suoni: dopo aver goduto della sorprendente organicità che il drumming ‘umano’ di Faust ha dato all’ultimo disco degli Aborym, tornare a questo insensibile ed insensato massacro elettronico è un’esperienza alquanto stancante.
Le parti di tastiere costituiscono un accompagnamento molto apprezzato durante gli assalti Industrial-Black, ma il loro apporto qualitativo viene a mancare proprio quando sarebbe fondamentale, ovverosia nelle sezioni Ambient che sono sparse generosamente lungo tutto il lavoro: spesso prolungate oltremodo, solitamente dotate di melodie poco brillanti, sempre piagate da ritmiche di batteria totalmente prive di fantasia, quelle che potevano essere le carte vincenti di “Terminal World Perspective” divengono palle al piede dalla discutibile utilità e godibilità – significativi in questo (negativo) senso sia l’interminabile spartiacque centrale Dark Ambient “Transpherium" che il finale "Absolution", dotato di un'esigua manciata di idee spalmate su ben undici minuti.
Presenti ad ogni modo, diverse note positive, tra cui spicca il notevole l’equilibrio raggiunto in brani come “The Creation Equivalence Principle” o “Spectrum of Divine Nature”, episodi che mostrano una band capace di alternare sapientemente sezioni devastanti ad altre più riflessive, e di saperlo fare con discreto talento; è anche buona la capacità del gruppo di picchiare in velocità, grazie ad un suono aggressivo ed a un buon tiro, anche se nel 2007 questo non basta più per riuscire ad arrivare all’eccellenza.
Riassumendo, il debutto dei Control Human Delete non fa gridare al miracolo ed è dedicato solo ed esclusivamente a chi ha un profondo interesse nella scena Post-Black e nelle produzioni Code666, mentre tutti gli altri conviene che aspettino che i Control Human Delete tirino fuori un disco magari di durata ed ambizioni minori, ma dotato di un suono più conciso e meno dispersivo (l’adeguato sviluppo delle parti atmosferiche sarà probabilmente il cardine per il miglioramento della band), in cui le buone idee siano supportate da una maggiore coesione sonora e soluzioni melodiche di maggior pregio e brillantezza.
Per il momento, ancora una promessa.
LINKS PER L’ASCOLTO
The Creation Equivalence Principle