- Davide De Vecchi - Voce
- Vincenzo Melita - Chitarra
- Marcello Daolio - Basso
- Alessandro Pinotti - Batteria
1. La Nuova Repubblica
2. Nella Mia Stanza
3. Trap On The Net
4. Business War
5. Fermare Il Tempo
Fermare Il Tempo
I Contraddiciton Show sono una giovane band nata a Reggio Emilia nel novembre del 2002 che esordisce nel mondo della musica con la prima fatica Fermare Il Tempo, un breve Ep composto da cinque immediate canzoni crossover, questa volta a tinte più punk, cariche di rabbia e determinazione, anche se il risultato complessivo del lavoro è ben al di sotto della sufficienza. E’ infatti facile notare le penurie compositive di questa band, molto coraggiosa e con tanta voglia di suonare, ma poco abile nel tessere catene di riff originali e ascoltabili, proprio ora che all’Italia servirebbe tanto qualche band di spicco capace di attirare il pubblico e la critica.
L’Ep si apre con Nuova Repubblica che non è nient’altro che un collage di accordi dalla semplicità ma anche dalla banalità disarmante dato che sono davvero pochi i momenti in cui la composizione riesce ad elevarsi proponendo qualcosa di più attrattivo. Lo stesso discorso, e non è bello e facile a dirlo, vale per tutte le restanti quattro canzoni, a partire dalla seconda Nella Mia Stanza, a tratti irritante, fino a Business War, molto rabbiosa ma poco incisiva, con un impatto sonoro pressochè nullo, con la voce del singer Davide De Vecchi incapace di trascinare la musica sottostante, carica e sostenuta ma allo stesso tempo eccessivamente piatta e stantia, come per la conclusiva Fermare Il Tempo, più varia ma comunque molto spicciola, e la centrale Trap On The Net, una fotocopia di pezzi già a loro volta fotocopiati.
Per tal motivo Fermare Il Tempo rimane un’uscita abbastanza trascurabile che propone una musica in origine accattivante ma che col tempo perde il suo valore per cadere in un abisso di banalità e mediocrità compositiva che quindi va a influire pesantemente nel risultato finale che, soggettivamente, vede la sufficienza veramente da lontano. Peccato.