- Dan Mills - voce
- Alex Russin - chitarra, voce
- Derek Scace - basso
- Nick Woj - batteria, voce, scratch
1. Intro
2. Boom Bye Bye
3. Do The Knowledge
4. All The Things You Said You'd Never Tell
5. Roaches And Rats
6. Leave A Message 1
7. Dedicated The Babies Who Came Feet First
8. No Angels
9. How Deep
10. Leave A Message 2
11. The Games That People Play
12. Whagwan (Featuring Warrior Queen)
13. Liars, Thieves
14. Time To Break Down
15. Outro
Dedicated To Babies Who Came Feet First
Sempre più numeroso è il gruppo di bands americane che negli ultimi anni sta proponendo un connubio tra Hip Hop e Hardcore, ma i risultati faticano ancora ad emergere. Prendendo spunto da quella che è la tradizione dei maestri Agnostic Front e rammentando l’esperienza strumentale degli Ill Nino, i Cold World sono una di queste neonate formazioni che attraverso tour estenuanti stanno cercando di farsi conoscere in tutti gli Stati Uniti. Dedicated To Babies Who Came Feet First, prodotto dalla Deathwish Inc., ovvero da una delle case discografiche simbolo dell’Hardcore d’oltreoceano, è l’album di debutto del quartetto originario della Pennsylvania, che rifiuta qualsiasi elemento dell’attuale corrente Metalcore, per concentrarsi invece sugli inserti Hip Hop sopra citati.
Difficile unire con efficacia due generi così discordi come Hardcore e Hip Hop e difatti non poche sono le sezioni di Dedicated To Babies Who Came Feet First che lasciano l’amaro in bocca all’ascoltatore: basti accostarsi alla seconda traccia Boom Bye Bye per comprendere come il sound americano che affiora è privo di idee interessanti, sia a livello timbrico che a livello vocale. Sono notevoli i problemi di cantato, perché la voce Hardcore urlata è quasi monocorde e perché i classici fraseggi Hip Hop fanno annegare il lavoro in una banalità estrema.
E se i riff scanditi di All The Things You Said You’d Never Tell cercheranno di risollevare il disco con il loro feeling prettamente Metal, il binomio Roaches And Rats/Leave A Message 1 farà storcere il naso anche agli appassionati di realtà che hanno un certo legame con la matrice Hip Hop, come i francesi Pleymo.
Anche l’Hardcore proposto poi non ha nulla di sorprendente, ricalcando gli stilemi che già negli anni Ottanta venivano proposti da tutti i grandi act della florida scena nordamericana.
In definitiva non si consiglia l’ascolto di un lavoro come Dedicated To Babies Who Came Feet First tranne a coloro che desiderino andare incontro ad un sound sperimentale nella sua forma ma estremamente deludente; non bastano infatti dei campionamenti di voci Hip Hop o dei semplici scratch di giradischi per innalzare la qualità di un disco già di per sé povero di idee. Il lato che stupisce è come una band come i Cold World siano riusciti ad entrare nella scuderia della Deathwish Inc., a produrre il disco con Billy Graziadei dei Biohazard e a trovare decine e decine di date in ogni Stato della Federazione americana, impresa che in Italia sarebbe impensabile ed irrealizzabile.