Voto: 
4.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Virgin
Anno: 
2007
Line-Up: 

- The Chemical Brothers - Tutte le musiche

Tracklist: 

1. No Path To Follow
2. We Are The Night
3. All Rights Reserved (feat. Klaxons)
4. Saturate
5. Do It Again (feat. Alì Love)
6. Das Spiegel
7. The Salmon's Dance (feat. Fatlip)
8. Burst Generator
9. A Modern Midnight Conversation
10. Battle Scars (feat. Willy Mason)
11. Harpoons
12. The Pills Won't Help You Now (feat. Midlake)

Chemical Brothers, The

We Are the Night

Chi conosce i Chemical Brothers può incominciare anche a mettersi le mani tra i capelli (sempre se ce li ha), o forse, mi verrebbe da dire con un minimo di sarcasmo, se i capelli ve li siete già strappati ascoltando quell’inutile Push The Button del 2005, adesso vi tocca graffiarvi il cranio con le unghie o rifarvi crescere in fretta i capelli e strapparli un’altra volta. Sembra esagerato ma costringendo le mie orecchie all’ascolto dell’ultimo uscito We Are The Night questa è stata la prima impressione che mi è balenata davanti agli occhi; sembra infatti che oramai il celebre duo chimico sia diventato la brutta copia di se stesso con quelle insipide canzonette da discoteca che non possono far altro che lustrare le scarpe alle vecchie perle di un passato che sembra oramai sempre più lontano. Il fatto è che i Brothers non si cimentano nemmeno nel tentativo di avvicinarsi (non intendo stilisticamente) a ciò che producevano qualche anno fa, proiettandosi verso un elettronica infantile e quasi irritante per  le sue mediocri espressioni, una musica orfana dei propri padri che l'hanno lasciata crescere da sola senza un minimo "educazione".

Di brani di buon livello non ce ne sono: Do It Again è fastidiosa nel suo refrain da discoteca, l’omonima We Are The Night è forse la peggiore dell’intero disco, priva di spunti e piatta come una tavola come del resto anche la trascurabile The Salmon’s Dance accompagnata da un altrettanto stupido videoclip che già imperversa su Mtv.
Durante l’intero ascolto non c’è nessun pezzo che nella sua completezza offre all’ascoltatore qualcosa di decente se non per quanto riguarda qualche breve frammento di Saturate e della nona A Modern Midnight Conversation che, in qualche modo, riescono a riacciuffare in extremis quell’attenzione verso i suoi confronti che sbiadisce secondo dopo secondo. L'album è fastidioso e irritante ed è difficile (quasi impossibile) proseguire l’ascolto per intero senza farsi tentare dal neurone che rimbalza sulle pareti del nostro cervello dicendo: “premi il tasto stop premi il tasto stop”. Ed in effetti penso che in pochi non daranno ragione a quel povero neurone.

Non bisogna essere esperti di musica nè tantomeno di elettronica per capire che i Chemical Brothers hanno dato vita ad un prodotto pessimo, inutile, commerciale e spudoratamente da discoteca. Un declino che è leggermente iniziato con Push The Button e che con We Are The Night si fa sempre più fitto ed  evidente. Non ci resta che sperare in una quasi impossibile risalita del più popolare duo dell’elettronica moderna, quei fratellacci che un tempo erano dei teppisti della musica e che adesso danno tanto l’idea di sembrare vecchi decrepiti senza più un minimo di idee.


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