- Peter Hochuli - vocals
- Pascal Zwyssig - guitar
- Andy Dormann - guitar
- Markus Flury - bass
- Marcel Burgener - drums
1. Back for Attack
2. Judgement Day
3. Rumble
4. Shadow
5. Still inside in my Heart
Back for Attack
Difficile negare il contrario, ma nell'immagginario collettivo di ogni buon rocker italiano che si rispetti, la vicina Svizzera rappresenta molto di più che non il semplice stereotipo della nazione degli orologi e del cioccolato, identificando in maniera più che virtuale la terra promessa, il sogno di una vita in cui la componente rock potrebbe benissimo avere una valenza ben ponderante, con la speranza, più che recondita, di poter accarezzare per un istante il tanto agognato successo.
Questo grazie anche ad una parcentuale di valide band e di possibilità di farcela ben più copsicue di quelle offerte dal bel Paese, basti pensare al successo dall'eco internazionale di band come i redivivi Gotthard che da quelle parti sono delle vere e proprie star, dei mai domi Krokus, o di band tutt'altro che sconosciute come gli Shakra o i Crystal Ball per esempio, tutte band che nel tempo hanno contribuito ad edificare una scena musicale ben più solida e redditizia di quel che può sembrare se guardata dal di fuori.
Con degli ottimi esempi da seguire come questi, è quindi facile presupporre che, anche la vita delle cosiddette band minori, sia molto più ricca di soddisfazioni rispetto a quanto non accada dalle nostre parti, già, e anche se puo' sembrare azzardato ipotizzare la nascita di un ipotetico concetto di "helvetic sound", i nostri dimostrano di saperla lunga a riguardo. Prendete come esempio questi Charing Cross di cui andremo a parlare nella nostra recensione. Attivi sin dal lontano 1993, e con alle spalle ben più di ottanta esibizioni live, la band dell'ottimo singer Peter Hochuli, dopo vari cambi di line-up che hanno messo per qualche tempo in discussione l'esistenza stessa dell'ensamble in questione, cerca di mettere a frutto quest'esperienza passata su e giù per i palchi di mezza Europa, riuscendo a confezzionare un bel dischetto di scintillante ed armonioso Class Metal a stelle e strisce che, a livello di semplice songwriting, nonché per le forze messe in campo, non può non richiamare alla mente l'operato dei mai dimenticati maestri Dokken, dai quali i nostri rubano pure il titolo per il loro debutto, i mitici Ratt ed XYZ, anche se la band a cui li potre facilemte paragonare, non solo per la provenienza stessa dei cinque, sono i mai dimenticati China dell'italo/sizzero Claudio Matteo.
Un'ottimo ensamble dotato di un pedigree tutt'altro che trascurabile, abile nel districarsi con disinvoltura su tessuti sonori pervasi da frizzanti accellerazioni Hard Rock, melodie pompose e ridondanti caratterizzati da una buona vena compositiva che mette degnamente in risalto la carica travolgente di brani come la calorosa title track Back for Attack, tipico esempio di Class Metal di stampo americano condito da guitar lick al fulmicontone e chorus dannatamente irresistibili, l'Hard Rock tutto d'un pezzo della saettante Rumble, o la caparbia Judgment Day che invece sembra orientata su sonorità più morbide e stentoreamente teutoniche.
Venti minuti di puro delirio sonoro, ecco in sintesi quello che si cela dietro questo fantastico debutto, niente di innovativo per carità, sicuramente in giro potrete trovare anche di meglio, ma se fossi in voi non mi lascerei sfuggire l'oppurtunità di ascoltare qualche estratto del disco dal loro sito, perché come si dice, non si sa mai, no? A buon intenditore...