Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Etichetta: 
Hollywood Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Benjamin Burnley - chitarra, voce
- Aaron Fink - chitarra
- Mark Klepaski - basso
- Chad Szeliga - batteria

Tracklist: 

1. Intro (01:13)
2. The Diary of Jane (03:21)
3. Breath (03:38)
4. You (03:22)
5. Evil Angel (03:41)
6. Until the End (04:11)
7. Dance With the Devil (03:47)
8. Topless (03:03)
9. Here We Are (04:17)
10. Unknown Soldier (03:46)
11. Had Enough (03:47)
12. You Fight Me (03:10)
13. Outro (02:05)
14. The Diary of Jane (acoustic version) (bonus track) (03:06)

Breaking Benjamin

Phobia

Pochi si aspettavano un buon ritorno da parte di questa band, dopo il pessimo esordio Saturate e il non eccelso precedente We Are Not Alone (salvabile solamente grazie ad una manciata di tracce e linee di chitarra), ed invece i Breaking Benjamin hanno in breve confezionato il loro disco migliore.

Album molto più maturo del precedente, Phobia (Hollywood Records, 2006) mostra una band che si allontana un po' di più dal post-grunge in favore di un avvicinamento maggiore all'alternative-metal; forse per andare incontro al nuovo trend metalcore (metalcore di cui comunque non c'è sostanzialmente traccia se non come lontana influenza), o forse perché hanno compreso la bassezza artistica della formula di post-grunge contaminata dall'emo che faceva sfoggio sul full-length d'esordio.
Qualunque sia stata la causa del cambiamento stilistico, non si può far altro che apprezzarla: atmosfere molto più sofisticate finalmente lasciano da parte l'eccessivo carico emo e catchy delle due scorse release, in favore di un collegamento diretto con la linea post-grunge tracciata nel 2002 dai Chevelle e soprattutto con la variante emo-core apportata dai Taproot nel 2005.
Le influenze emo sono ancora presenti, ma non soffocano più le tracce rendendole fazzoletti usa e getta per teenager, bensì contribuiscono solamente a creare le melodie vocali in alcuni chorus (Until the End, Unknown Soldier); altre tracce invece fanno proprio parte di quel percorso partito dal post-grunge con influenze nu-metal dei Chevelle e qui contaminato tramite il personale stile della band, costruendo strutture alternative-rock relativamente originali: The Diary of Jane, Breath, Dance With the Devil, Had Enough.
Sono presenti perfino esperimenti elettronici, nell'ottima You Fight Me. Il saldo è abbastanza positivo anche per You e Topless.
In alcune versioni, è inclusa come quattordicesima traccia una versione acustica di The Diary of Jane, peraltro interessante e ben riuscita.

Consigliato a chi apprezza sia l'alternative-metal meno pesante sia l'emo non patinato (buona parte del disco potrebbe uscire da una sorta di Finch meno ricercati e più emo), nel complesso Phobia risulta un'uscita decente, anche se in molti passaggi evidenzia ancora una proposta un po' stantìa e soprattutto poco adulta (basti leggere i testi per rendersene conto).
Si spera che il futuro della band presenti ulteriori evoluzioni positive, magari restando a cavallo della nuova onda alternativa dell'heavy-rock e mollando un po' la presa per quanto riguarda le influenze troppo trendy.

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