- Martha Schwendener - voce, basso
- Lawrence Chandler - chitarra, tastiere, programmazione
CD1
1. Fear of Flyng
2. Fear of Flying (Chasm mix)
3. Black Light (Osymyso mix)
CD2
1. Without Stopping (Witchman mix)
2. Coming Down (Immersion mix)
3. Black Light (Dunderhead mix)
4. Empty Words (Twisted Science mix)
5. Fear of Flying (3rd Eye Foundation mix)
6. Elementary Particles (Main mix)
Vertigo
Successivamente alla pubblicazione di Beat i Bowery Electric rilasciano nel 1997 sotto Beggars Banquet un album di remix dei suoi principali brani intitolato Vertigo. Esso apre una dimensione nuova per quelle canzoni che vengono rese meno noise e psichedeliche in favore di caratteristiche più sfumate, allungate, diluite e "oniricizzate" con una forte estensione del lato ambient. Questa sua esaltazione notevole viene accompagnata da una generale elettronificazione del sound e spesso anche da una contaminazione, soprattutto ritmica, con il mondo hip hop (che anticipa anche qualcosa dell'evoluzione trip hop che ci sarà col successivo Lushlife).
Vertigo si mostra quindi un disco electro-ambient e/o ambient-hop che non disdegna di coniugare droni ambientali a varie forme di battito, in alternanza fraseggi quasi downtempo e persino passaggi più upbeat.
Ad aprire il disco ci pensa Fear of Flying, presente sia nella versione originale che nel Chasm mix, caratterizzato da un'atmosfera più soffusa e dilatata, intrinsecamente orientata all'ambient, realizzata principalmente con i riempimenti tastieristici e il rimaneggiamento delle altre componenti. I beats si fanno più sintetici e manipolati, ricreando una sensazione robotica assieme ai samplings elettronici, mentre la voce diventa una nenia sacrale relegata in lontananza. C'è più in là nella tracklist anche la reinterpretazione di ben 9 minuti dei Third Eye Foundation che la rende più oscura e urbana, tingendola di effettistica vicina all'hip hop ma anche soffocando battito e voce, esaltando così l'aspetto più ambientale (ma risultando più soporifero).
Anche Black Light è presente in due versioni: l'Osymyso mix è praticamente un trip hop ambientale cupo e monotòno, scandito solo dal lento incedere dei beats in downtempo, dai diversi effetti elettronici e scratching di contorno e dalla nenia di Martha Schwendener in secondo piano; il Dunderhead mix invece è un concentrato di suoni acuti e cacofonici, tappeti inquietanti di tastiere di sottofondo e bizzarri effetti elettronici rumoristici, oscillante fra il gioco sonoro divertente e l'esperimento fastidioso e che non va a parare da nessuna parte.
Without Stopping col Witchman mix inizia come traccia ambient minimale, ma poi subentrano progressivamente gli altri strumenti che la fanno diventare per un breve periodo un trip hop dilatato e terrificante; ma poi la sezione ritmica cambia totalmente registro divenendo un breakbit incalzante che contrasta con la voce celestiale e le atmosfere cosmiche ed inquietanti. Si prosegue così per molti minuti fino al finale lasciato solo ai connotati ambientali, per un totale di oltre 14 minuti di viaggio etereo.
Coming Down nell'Immersion mix è un pezzo hip hop sporcato di drum & bass e dei consueti riempimenti ambient cupi e siderali.
Il record di lunghezza del disco va ad Empty Words, versione Twisted Science mix, che sfonda i 16 minuti di basi ambientali, cascate riverberate di chitarra in lontananza, battito freddo e meccanico, droni rumoristici distortissimi come climax sonoro, campionamenti vari e infine una distensione atmosferica condita da beats hip hop rallentati di sottofondo.
Infine l'inedita Elementary Particles, con i suoi "soli" 5:07 minuti di traccia, è il brano più corto, ed è anche l'unico a presentarsi come un puro ambient senza altre contaminazioni - metropolitano e futuristico, intriso di una cupezza a tratti dolente, ma anche capace di aperture più speranzose in chiusura.
Ciò che mina questa release è comunque la natura già di per sè prolungata e ripetitiva della musica dei Bowery Electric, che in questi remix diviene estremamente più accentuata anche e soprattutto in virtù della natura ambient di fondo (quindi portata a privilegiare la soluzione d'atmosfera e ad espanderla il più possibile per esaltarla ulteriormente in una sorta di rapporto sinergico) e che potrebbe stancare.