- Yamantaka Eye - Voce, Elettronica
- Toyohito Yoshikawa - Batteria, Percussioni
- Eda - Batteria
- Mara Tabata - Chitarra
- Seichii Yamamoto aka Yama-Motor - Chitarra
- Yoshimi P-We - Voce, Batteria, Tromba
- Hosoi - Basso
1.Circle
2. Star
3. Heart
4. Spiral
5. Tilde
6. Two Circles
7. Arrow Up
8. Omega
9. Zutto
Vision Creation Newsun
Ci sono casi in cui la sperimentazione è talmente intensa e radicata che quasi non si pensa più che si tratti di sperimentazione; sembra come se oramai la musica sia soltanto una sovrastruttura in secondo piano, come se chi compone non lo facesse più per creare musica, ma per dare vita a un qualcosa di più grande che non può essere recintato in nessun campo semantico e concettuale. Se magari ci si ritrova a parlare di un discorso del genere vorrei contare i secondi che passano prima che il nome Boredoms venga pronunciato: chi conosce la band giapponese non ci penserebbe due volte a buttarli in mezzo ad una discussione sulla musica sperimentale, perchè ciò che il combo capitanato dal geniale Yamantaka Eye ha partorito in due decadi di carriera, è una perfetta espressione di musica d'avanguardia, inarrivabile tanto per gusto e stile quanto per follia e schizofrenica genialità compositiva.
Non bisogna però guardare i Boredoms come il solito gruppo avant rock che geme urla a caso, che suona coi piedi mentre prende a calci l'amplificatore perchè fa tutto molto "experimetal", perchè dietro le creazioni dei folli giapponesi c'è una concezione quasi filosofica, meditativa dell'atto musicale, soprattutto per quanto riguarda il penultimo album rilasciato in carriera che corrisponde al capolavoro Vision Creation Newsun. Si tratta infatti di un disco che non incarna semplice musica, ma piuttosto una naturale e incontrollata trasposizone musicale dei neuroni impazziti che combattono nel cervello di Eye, cantante eclettico (un Mike Patton del Sol Levante) e compositore geniale, capace di dar vita ad un insieme strumentale e sonoro unico per le sue peculiari ricercatezze acustiche.
I precedenti dischi non avevano appunto questa accuratezza compositiva e quel gusto sperimentale sopraffino che contraddistingue Vision Creation Newsun: il marciume del primo disco Onanie Bomb Meets the Sex Pistols e del precedente EP Anal By Anal non può infatti essere nemmeno comparata, come del resto anche le esplosioni noise del malato Pop Tatari (follia pura) o le fusioni dell'altrettanto patologico Chocolate Synthesizer, opere che nella loro confusione stilistica non riuscivano a ricollegare le idee l'una con l'altra, anche se si trattava di un aspetto (il)logico fortemente voluto dal gruppo. Con Vision Creation Newsun l'aria cambia, e cambia parecchio: le sperimentazioni, i salti mortali da un genere all'altro naturalmente continuano a coesistere e contaminarsi, ma l'intero insieme musicale è creato e visionato all'interno di un'ottica più ordinata (per modo di dire) e organizzata, in cui ogni suono si lega all'altro secondo una concezione primordiale che è quella che viene fuori quando cervello e anima si incontrano; le progressioni meccaniche e cerebrali si fondono infatti alla perfezione con aperture quasi trascendentali che ci sollevano da terra in una sconvolgente danza meditativa. Le fondamenta di Vision Creation Newsun vengono messe in atto già dalla opener Circle, un colosso di 14 minuti a cavallo tra psichedelia, un raffinato noise, elettronica e rock d'avanguardia per una canzone eccellente per vigore espressivo e policromatismi atmosferici.
Se Spiral poi ci ipnotizza con il suo mood tribale sormontato dall'allucinata voce di Eye, Two Circles (i cui temi sono ripresi sotto un'altra ottica dalla conclusiva Zutto) rappresenta l'apertura verso una nuova dimensione, astratta e onirica, come al solito espressa attraverso scenari distorti e caleidoscopici, intervallati da venature progressive di ottima qualità (come accade anche in Arrow Up). Cori vocali e xilofoni ipnotici costruiscono invece le fondamenta di Omega prima che le solite cosmiche volate elettroniche prendano il sopravvento, come avviene anche nella terza Heart, in cui si passa facilmente dalle martellanti spinte elettroniche ad atmosfere più soffici e fluide, arricchite da ritmi tribali e da suoni concreti (come in questo caso il canto degli uccelli) che con tocco di genio rientrano perfettamente negli schemi della canzone.
Arriverà poi con naturalezza suprema il momento in cui ci si stuferà di Vision Creation Newsun (è una cosa più che lecita), perchè resistere alle scorribande sonore e ai voli pindarici della musica di Eye è un'impresa che va sostenuta con assoluta tenacia per giungere alla sua conclusione.
Anche se le strutture compositive e strumentali non cedono nemmeno per un istante, il disco diventa man mano sempre più impegnativo, sempre più pressante e monoltico: per questo motivo Vision Creation Newsun è un'esperienza da intraprendere solo se si ha una predisposizione a tale genere di musica. In questo modo l'atmosfera dominante del disco può essere colta in tutto il suo abbagliante splendore, altrimenti ciò che i Boredoms ci hanno donato con questo disco risulterà come un insopportabile masso da portare sulle proprie spalle.
Agli amanti dell'avant rock e della musica sperimentale Vision Creation Newsun piacerà e non poco perchè si tratta di un capolavoro assoluto del genere, una perla che dentro di se riassume la follia cerebrale e l'emotività interiore della terra del Sol Levante, la perfetta sintonia tra ritmo ed emozione primordiale, un esempio di come la musica che scorre nelle vene e che si contorce nel cervello venga rigettata fuori direttamente dall'anima.