Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Dead
Etichetta: 
Columbia
Anno: 
1997
Line-Up: 

- Morgan Castoldi - voce, basso, chitarra, synth, campionamenti, pianoforte, moog, juno106

- Andy - tastiere, campionamenti, juno106, sax

- Livio Magnini - chitarre

- Sergio Carnevale - batteria e percussioni





Guests:

- Mauro Pagani - flauti, violino, parlato

- Marco Pancaldi - chitarre

- Alice - voce




Tracklist: 



1. Intro Metallo non Metallo (0.11)

2. Il Mio Malditesta (04.12)

3. Fuori dal Tempo (06.20)

4. VertigoBlu (04.10)

5. Tele Cinesi (01.27)

6. Cieli Neri (04.24)

7. Oggi hai parlato troppo (03.34)

8. Il Nucleo (06.46)

9. Ebbrezza Totale (05.49)

10. Altre f.d.v. (04.47)

11. Cultipagani (01.00)

12. (Le Arti dei) Miscugli (05.21)

13. Ideaplatonica [06.48]

14. So Low L'eremita [03.43]

15. Troppe Emozioni [11.52]

Bluvertigo

Metallo non Metallo

Ci sono band in Italia che spesso non ricevono i meritati riconoscimenti, in perenne ombra come se fossero delle "pecore nere" e scavalcati di continuo da quelli che vengono considerati i "big".
Non è affatto un mistero che qui dalle nostre parti un certo tipo di musica non riesce a vendere e che sempre di più la fantomatica musica semplice e leggera con un pizzico di fortuna riesce letteralmente a sfondare. Il mercato italiano è un mercato chiuso, e questo è un altro fattore molto interessante ed importante, e cosi le poche vere bands difficilmente riescono a farsi sentire, costretti a suonare e ad operare nel buio, allontanati in patria e impossibilitati di operare all'estero.
I Bluvertigo sono sicuramente una di quelle bands di cui sopra, e se oggi sono riusciti a ritagliarsi quel piccolo spazio che hanno probabilmente lo devono solo a Morgan, leader della band che nel suo elegante glamour, dopo aver sposato l'attrice Asia Argento figlia del maestro Dario Argento, ha saputo intelligentemente far cadere l'attenzione su di sè.

Dopo un album intitolato Acidi e Basi, un espressione di sfogo se così possiamo dire, arriva nel 1997 questo Metallo non Metallo che al tempo e tutt'ora fece parlare molto di sè.
Accompagnato da qualche singolo e da dei bellissimi video clip, il disco contiene in tutto quindici pezzi, tutti follemente uniti tra loro, eppure differenti.
Il genere proposto dal quartetto di Monza non è facile da individuare; spruzzate di Dark Wave e New Wave tipicamente anni '80, ritmi di basso anni '70, sezione ritmica in bilico tra il Rock e il Pop odierno, voce acuta e pulita che può riportare alla scena Prog italiana, elettronica e sintetizzatori e addirittura quà e là riffate di chitarra ai limiti del Doom.
Le musiche, eccezione fatta per tre pezzi co-composte con Andy, sono tutte state composte dal leader Morgan, a testimonianza del suo talento, ed anche i testi, tutti incentrati su tematiche filosofiche-culturali hanno di che brillare.
In questo disco tutto sembra esser perfetto, e perfino l'artwork nella sua austerità è perfetto rievocando visioni glamour e dark.
Difficilissimo trovare una band che suoni come i Bluvertigo, forse impossibile perchè i monzesi ce la mettono tutta per risultare quanto mai originali e vincenti. Se attitudinalmente i Bluvertigo possono definirsi un ibrido tutto italiano di Depeche Mode e Duran Duran, musicalmente la band può ricollegarsi a qualcosa di David Bowie e Brian Eno, ma non del tutto, divagando addirittura su partiture di Frank Zapp-iana memoria, mentre rimanendo in campo nazionale seppur con le dovute proporzioni possiamo trovare alcuni collegamenti con i torinesi Subsonica.

Fortunatamente il disco riuscì a vendere bene e la band utilizzando questo full lenght come trampolino di lancio riuscì finalmente a farsi conoscere.
Questo disco non è certo per tutti però, ha infatti molti passaggi di difficile assimilazione e se non si è amanti di certe sonorità probabilmente l'ascolto risulterà ostico.
Su questa opera musicale c'è molto lavoro strumentale e molto spazio è lasciato alle tastiere che mischiandosi con i sintetizzatori aprono la strada a meravigliose armonizzazioni molto spesso impercettibili ma comunque importantissimi sulla resa finale del suono.
E' un disco intelligente che richiede più ascolti da fare con calma e possibilmente con le cuffie.

Metallo non Metallo ai più sarà celebre -in merito ad uno stupendo videoclip- per la bellissima e famosa ballad Cieli Neri, oscura nel suo incedere ma al contempo delicata come una favola e romantica come i petali rosa di un ciliegio; ma non sono certo da meno il rock elettronico e schizofrenico de Il mio Malditesta, la "cybernetica" Fuori dal Tempo, meravigliosa nel suo sfumare di archi dal gusto patinato, elegante e al contempo misterioso, e poi la stupenda strumentale Tele Cinesi, la Sabbath-iana Oggi hai parlato troppo, le ottantine Il Nucleo e Altre f.d.v., quest'ultima ottima nella sua elettronica e nei suoi sintetizzatori che rimandano fortemente ai padri Depeche Mode. Degne di nota anche la pazzoide (Le Arti dei) Miscugli e l'esplosiva So low-l'eremita che mischia punk-rock ad elettronica di sintetizzatori e piano elettrico, con un alternarsi di schitarrate ruvide e assoli effettistici a parti più melodiche, e infine la pomposa VertigoBlu.
Ci si può soffermare anche sulla lunghissima e conclusiva Troppe Emozioni più propriamente di matrice Dark-Wave, e quindi più intimista, dove anche la voce diventa più cupa.

Bellissimo il lavoro elettronico apportato a questo disco da Andy col supporto di Morgan che dalla sua ha sfornato anche una superba prova canora e di basso.
I Bluvertigo fanno il boom e in questo variopinto album vengono racchiuse tutte le mattanze del leader Morgan, che in ogni caso sfoggia un album tra i migliori usciti in Italia dell'ultimo periodo; originalissimo, intelligente, particolare, elegante, acuto e....suonato.

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