Voto: 
8.7 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Columbia
Anno: 
1976
Line-Up: 

- Eric Bloom - voce, chitarra
- Allen Lanier - tastiere, piano, background vocals 
- Joe Bouchard - basso, background vocals
- Albert Bouchard - batteria, percussioni, armonica, background vocals
- Donald Roeser - chitarra, sintetizzatore, percussioni, tastiere, background vocals

Guests:
- Patti Smith - voce in The Revenge Of Vera Gemini

Tracklist: 

1. This Ain't The Summer Of Love 
2. True Confessions
3. (Don't Fear) The Reaper 
4. E.T.I. (Extra Terrestrial Intelligence) 
5. The Revenge Of Vera Gemini 
6. Sinful Love 
7. Tattoo Vampire 
8. Morning Final 
9. Tenderloin 
10. Debbie Denise

Blue Öyster Cult

Agents of Fortune

Mentre in Europa sul finire degli anni '60 e gli inizi degli anni '70 iniziavano ad affacciarsi Led Zeppelin, Deep Purple e Black Sabbath, negli States invece tra i più influenti esponenti del c.d. proto-metal figuravano certamente i Blue Oyster Cult.
Formatisi nel lontano 1967 a New York, nei pressi di Long Island, pare debbano il loro nome ad un poema del critico Sandy Pearlman (che ironia della sorte fu anche il loro manager), in cui si raccontava di alcuni alieni intenzionati a colonizzare la terra. Non a caso il loro era un hard rock dalle forti connotazioni psichedeliche e dalle atmosfere oscure, pessimistiche e visionarie che spesso trattava di episodi riguardanti alieni e paranormale, occulto e mistero, ma anche e soprattutto astronomia e metafisica.

Il loro esordio con l'album auto-intitolato del 1972 ed i successivi due album posero subito all'attenzione degli amanti del rock duro una band del tutto nuova nelle forme e nei contenuti, nonostante il sound degli esordi risentisse parecchio delle influenze psichedeliche degli anni '60, in grado però di palesare quelle atmosfere cupe ed allucinate tanto consone alla loro proposta, inoltre caratteristica peculiare del gruppo era la partecipazione di tutti i componenti alla stesura di musica e testi, a cui peraltro partecipavano, tra gli altri, anche il loro manager Sandy Pearlman e la cantante Patti Smith, moglie del batterista Albert Brouchard. Ma il loro intento di coniugare rock e tematiche occultistiche e/o scientifiche era così radicato ed inusuale (considerando ovviamente il periodo), che le composizioni non risentivano minimamente né dell'influenza della musica propria del loro tempo, tanto che moltissimi dei loro pezzi risultano ancor oggi freschi ed attuali, né della varietà derivante dal fatto che le composizioni fossero opera di diversi autori.

Agents Of Fortune, che esce nel maggio del 1976 ed è il quarto album dei Blue Oyster Cult, rappresenta un passo molto importante della loro lunga carriera, grazie a linee melodiche più assimilabili e tematiche un po' più leggere e comuni, senza però abbandonare quella propensione verso ciò che la mente umana non sa spiegare, tanto che scorrendo la tracklist ci troveremo di fronte ad alieni e vampiri, ma anche ad amore e vendetta.
This Ain't The Summer Of Love apre l'album con un sound fortemente legato alla scuola psychedelic degli anni '60, ma con un riffing abbastanza duro per quel periodo ed atmosfere cangianti, invece la successiva e spensierata True Confessions sembra voler confermare il nuovo corso della band, quello appunto più leggero ed adatto ad un pubblico più vasto, grazie ad una melodia allegra e brillante, che anticipa il brano più noto, e probabilmente più bello, del presente album, vale a dire (Don't Fear) The Reaper, ispirato in parte da "The Stand" di Stephen King, il brano possiede una suadente ed al contempo inquietante linea melodica resa ancor più minacciosa dall'interpretazione aggraziata ma infida di Bloom e da quell'intermezzo strumentale, in cui intervengono chitarra, tastiera e batteria, posto al centro della composizione. Questa canzone, che ha attraversato i decenni tra film horror, documentari, cover di future band (ad es. i Goo Goo Dolls) e persino una puntata dei Simpson, fu al centro di controversie e polemiche a causa delle sue liriche, che secondo alcuni potevano istigare al suicidio, ma in realtà si tratta di una romantica ballad che parla dell'amore come di qualcosa di così eterno da durare anche oltre la morte.
C'è sempre la mano di Pearlman quando si parla di alieni, infatti è lui che in collaborazione con Roeser concepisce E.T.I., in cui l'intelligenza extraterrestre viene immaginata e rappresentata da ritmiche affidate ad un basso incisivo e marcato, al chorus rarefatto e nebbioso, a qualche effetto degno di serie TV quali "Star Trek", c'è invece la gradita presenza di Patti Smith in The Revenge Of Vera Gemini, il cui duetto con Bloom in alcuni frangenti è quasi dialogato, mentre è ancora il basso di Joe Bouchard ad incidere sulla canzone ricreando un'atmosfera fosca ed angosciante, passando poi per la cadenzata e scandita Sinful Love, in cui sono il piano di Lanier e la chitarra di Roeser a sorreggere l'intero tappeto melodico, e per l'allucinogena e maligna Tattoo Vampire, molto legata alla cultura psichedelica e agli esordi del combo di Long Island, ma al tempo stesso foriera di sonorità heavy. L'inizio epico di Morning Final lascia presto spazio ad una sognante ed estasiante melodia, ne viene fuori così un brano molto bello che trova il suo apice nel refrain quasi etereo e sognante, poi la spiazzante ma meno eccelsa Tenderloin, nel cui finale ci si addentra in territori simil-jazz, ed infine la stupenda e romantica closer Debbie Denise, in cui la chitarra delinea una seducente e languida linea melodica che rende questo brano un autentico capolavoro.

Agents Of Fortune è un album da rispolverare così da non far tralasciare la sua enorme bellezza, superfluo poi dire in riferimento ai Blue Oyster Cult l'importanza che essi ebbero per la scena alternative e metal del nuovo continente, ed infatti la loro influenza risulta ancor oggi particolarmente visibile anche in gruppi quali Queensryche, Crimson Glory o Metallica, tanto che questi ultimi vollero tributare al quintetto di New York un giusto riconoscimento con una loro versione di Astronomy in Garage Inc
 

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