- Giulia Canevari - voce
- Nicola Olivieri - Chitarra
- Dario Morelli - Chitarra
- Gabriele Cavallari - Basso
- Niccolò Bonazzon - Batteria
1. 17
2. Nebbia di Primavera
3. Lilith
Sisma
E' sempre difficile riuscire a fare la recensione di un demo che presenta poche tracce come in questo caso. Il lavoro in questione è Sisma del gruppo milanese Black Sheeps. Da quello che si può capire in un primo sguardo prettamente estetico dell'album, le sonorità presentate sono un mix di angosce e riff ferrati che, uniti con un po' di melodia, trasmettono il difficile equilibrio dell'animo umano o, per lo meno, del nostro comune sentire quotidiano.
Vediamo allora se riusciamo a riscontrare queste prime sensazioni legate unicamente alla copertina anche nelle incisioni laser presenti sulla superficie argentata del famigerato cd.
Si inizia con 17, che parte subito sparata con la voce tagliente e ancora piuttosto acerba della cantante. Se inizialmente si voleva conferire un tocco velluttato e armonioso al brano, il risultato è piuttosto scadente, dando la sensazione di ascoltare un brano retrò. Purtroppo questa è una nota negativa presente in tutto l'album che, pur presentando aperture melodiche e strutture armoniche abbastanza interessanti anche nel loro concatenarsi, trovano nella voce una pagina nera che rovina il lavoro collettivo della band. Questo perché non si riesce a sentire una voce incisiva che possa dare un certo risalto alle canzoni, cosa che solitamente è il ruolo principale del singer. La sensazione che traspare dall'ascolto di questi tre brani è che, nonostante ci siano discrete costruzioni a livello musicale e interessanti intrecci tra generi diversi (primi fra tutti l'Emo e un leggero pizzico di Progressive), ci siano anche parecchi errori in ambito vocale. Li si può ascoltare maggiormente nei tratti in cui, ad esempio, si richiedono cambi di tonalità sia verso l'alto che verso il basso; la voce cede parecchio dando quasi l'impressione di starsi strozzando e ciò, obiettivamente, è indice di poca preparazione e insufficiente capacità canora.
Ovviamente tutto questo bisogna rinchiuderlo in un progetto di tre soli brani che non riescono a dare un quadro complessivo e ben chiaro di tutto ciò che significhi il mondo Black Sheeps. Il fatto di includere poche canzoni nel proprio album alcune volte può essere un bene (includendo solo quelle tracce che, effetivamente, sono di notevole portata), altre può essere un totale disastro, come nel caso di Sisma.