- Helmuth - voce, chitarra
- Sigurd - chitarra
- Robin Eaglestone - basso
- Nefastus - batteria
1. Belphegor - Hell’s Ambassador
2. Seyn Todt In Schwartz
3. Angel Of Retribution
4. Chants For the Devil
5. Pest Teufel Apokalypse
6. The Ancient Enemy
7. Bluhsturm Erotika
8. Sanctus Perversum
9. Das Pesthaus / Miasma Epilog
Pestapokalypse VI
Dopo aver firmato con la celebre Nuclear Blast, gli austriaci Belphegor pubblicano il loro sesto full-length Pestapokalypse VI, album quanto molto violento se non addirittura intrinsecamente malvagio. Le abilità tecniche della band si traducono qui in un black metal molto veloce, con delle ritmiche di batteria assolutamente pesanti e martorianti, coronate da un vocal conteso tra il growl e uno screaming sofferente. Le nove tracks che compongono tale opera risultano pertanto ben coese dal punto di vista stilistico, mantenendosi quasi tutte su un livello discreto e aventi come punto di forza l’effetto dell’esibizione live. L’impatto sull’ascoltatore è difatti potente, in linea quindi con lo stesso titolo dell’album. Una devastazione di pestilenza e oscurità colorano di rosso gli scenari cantati da Helmuth.
Lo screaming, insieme al riffing delle chitarre nel corpo centrale (Angel Of Retribution, Chants for the Devil, Pest Teufel Apokalypse), accentua i toni drammatici del lavoro, con risultato delle linee melodiche assai più tese emotivamente e decisamente più d’effetto per uno scenario apocalittico. Brutto episodio stilistico si ha invece con il sesto brano The Ancient Enemy, il quale cerca, in modo inappropriato e banale, di rendere la situazione conflittuale del titolo con una doppia cassa troppo accentuata e priva di valore. Nel finale poi il disco pecca di mancanza di idee e chiude con un mood non del tutto brillante. Gli amanti del black metal veloce e opprimente non devono assolutamente farsi scappare le date del tour.