1. Summer
2. Ticket
3. Zealous
4. Blue Night
Kate Bannatyne
Molto probabilmente il nome di Kate Bannatyne sarà sconosciuto ai più. La cantautrice messa sotto contratto dalla Backwater Records inizia questo 2007 con la pubblicazione, in febbraio, del suo primo mini. Il disco è scritto in totale collaborazione col chitarrista e arrangiatore Chris Lockington.
Il musicista stava cercando, qualche mese prima, una cantante da inserire nel suo progetto personale. Kate si aggiudicò la parte e si occupò della parte vocale nella canzone Perspective dell’EP di debutto di Lockington, The Four Tales.
Da questa amicizia nasce la prima produzione discografica della Bannatyne, omonima. Si tratta di un mini contenente quattro pezzi, scritti dai due artisti in completa sintonia.
Summer è una canzone ispirata ad un viaggio compiuto nelle isole greche, narrato da una chitarra acustica ispirata e dalla limpida voce di Kate. Il suono è compatto ma allo stesso tempo vellutato, e non invadente. La voce della Bannatyne si sposa perfettamente con le melodie classicheggianti e ai ritmi caldi e quadrati. Ticket è invece una canzone che rammenta il caos e il disordine di una metropoli. La struttura ricorda molto quella della canzone precedente, discorso che vale anche per le successive, ritagliandosi però un pezzo notevole all’interno del disco. Superata questa discreta canzone, i toni si abbassano leggermente con Zealous, canzone piuttosto scarna e monotona.
Blue Night invece è la traccia più particolare del disco, molto atmosferica e ritmata. Le influenze più disparate qui si fanno sentire, e il risultato è profondo e godibile.
Interessante questo debut di Kate Bannatyne, in continuo bilico tra un pop raffinato e sonorità folk/rock molto orecchiabili. Il prodotto in definitiva è discreto, di impatto e senza grosse pretese.