Pasquale Defina - voce
Giorgio Prette - batteria
Gianluca Mancini - pianoforte
Marco Ferrara - basso
Giuliano Dottori - chitarra
Andrea Viti - basso
1.In equilibrio
2.Il modo migliore
3.Una canzone
4.Viola
5.Mio fratello
6.Fermatevi
7.Beautiful loser
8.Crimea
9.Il mal di testa
10.Io e Max
Atleticodefina
Atleticodefina è il nuovo progetto di Pasquale Defina. L'anima dei Volwo ritorna dunque sulla scena dopo due anni di apparente inattività. Come lo stesso titolo ci suggerisce, l'album è un prodotto "atletico" nel senso che passa da una disciplina musicale all'altra senza alcun problema. Per questo motivo, risulta difficile riuscire a classificiare appieno questo prodotto anche se, ovviamente, è caratterizzato sempre da una sostanziale linea guida che rispecchia le sonorità Indie Rock più ricercate e, a volte, difficili da assimilare al primo ascolto.
All'interno delle canzoni troviamo anche parecchi richiami al Noise tipico delle scene sperimentali. Sin da subito, infatti, ci troviamo a doverci imbattere in acustiche sporche e dissonanti che troviamo in In Equilibrio. Qui abbiamo la presenza di un uso massiccio di distorsioni caotiche e vagheggianti che, con l'aiuto della voce, ci portano a sognare e a trovarci in ambienti surreali proprio per il loro forte impulso straniante. Come detto in precedenza, la voce svolge un ruolo fondamentale nel ricreare questa sensazione; grazie alla sua atonalità, facciamo fatica a capire se il ruolo principale sia svolto dagli strumenti o dal singer. Queste sensazioni saranno sempre presenti per tutta la durata dell'album. Leggermente diverso, però, è il brano successivo Il Modo Migliore. Le sonorità sperimentali, qui, vengono un pò accantonate anche se continua a permanere un certo alone di post-Indie. La cosa che rimane in testa e che colpisce, è la ritmica continua e leggermente sincopata della chitarra che rimarrà tale e quale dall'inizio alla fine. L'originalità consiste proprio nel saper giocare sopra a questa melodia ripetitiva e, dopo un pò, stressante. Ecco, è proprio questa la sensazione che ci viene trasmessa: un leggero sentore di stress dovuto alla monotonia. Più aperta e "solare" è Una Canzone in cui vengono lasciate da parte le sonorità Indie per cercare di esplorare quelle più prettamente Rock. Con questo brano viene dimostrato come Defina riesca bene in questo campo e, l'accompagnamento a metà tra il lento e il movimentato della chitarra in sottofondo, aiuta a dare un senso compiuto al brano. Abbiamo quindi una bella canzone su cui verrebbe fuori anche un bel videoclip, date le ambientazioni che musicalmente suggerisce. Rimaniamo sempre in campo Rock (questa volta più riflessivo) con Viola in cui il minimalismo strumentale e sonoro è al massimo delle sua espressione. Proprio per questo motivo, la canzone risulta essere poco azzeccata perchè quel poco che c'è non viene utilizzato al meglio. Sostanzialmente, quindi, vediamo come l'obiettivo sia quello di raggiungere la sonorità pura e completa, utilizzando il minimo indispensabile. Un compito davvero difficile che pochissimi sono riusciti a compiere. In Beautiful Loser, però, possiamo dire che l'obiettivo viene quasi raggiunto, grazie anche all'accostamento di sonorità vintage ad altre più noise o, perlomeno, simili. Anche l'appoggio di un ristrettissimo coro, dà la giusta dose di impatto che la voce di Defina da sola, non sempre riesce a trasmettere.
L'album in questione, è un prodotto dal difficile ascolto, non per l'inascoltabilità ma per gli alti obiettivi che si pone di raggiungere. Non tutto però è da buttare via; parte del cd è un esempio puro di quanto in alto la sperimentazione ci possa portare. Quindi, se siete desiderosi di inoltrarvi in musiche difficili da assimilare a un primo impatto e poco consone all'ascolto della massa, questo è il disco che fa per voi.