- John Wetton - voce, basso
- Steve Howe - chitarra
- Geoff Downes - tastiere
- Carl Palmer - batteria
1. Heat Of The Moment
2. Only Time Will Tell
3. Sole Survivor
4. One Step Closer
5. Time Again
6. Wildest Dreams
7. Without You
8. Cutting It Fine
9. Here Comes The Feeling
Asia
Gli Asia esordirono nel 1982 con quest'album omonimo, anche se nel caso specifico parlare di esordio o debutto può sembrare quantomeno fuorviante, considerato il fatto che tutti i membri di questa band furono negli anni '70 protagonisti indiscussi della scena progressive rock; si tratta infatti di nomi che non hanno oggi, come non avevano all'epoca, bisogno di alcuna presentazione e che avevano già scritto pagine importanti della storia del rock, personaggi del calibro di Carl Palmer, già batterista con gli Emerson, Lake & Palmer, John Wetton, che in molti ricorderanno nelle fila dei King Crimson, al basso e dietro il microfono, l'ex chitarrista degli Yes Steve Howe, ed infine Geoff Downes, già Buggles, alle tastiere.
Sarebbe stato naturale attendersi da una simile formazione un prog rock ricercato e per così dire settoriale, quindi diretto ad una nicchia ristretta di cultori o semplici appassionati del genere, invece gli Asia fecero un ingresso in pompa magna nel nuovo decennio, senza rinnegare il loro passato, ma mutandolo ed adattandolo al nuovo che avanzava, proponendo in tal modo un sound che aveva sì le proprie basi nel progressive rock, ma che in realtà si rifaceva maggiormente a stili e stilemi all'epoca molto attuali, dall'AOR al pomp rock all'arena rock, proponendo qualcosa di più o meno simile a gruppi quali i britannici Magnum o i canadesi Saga.
L'opener Heat Of The Moment fu il motivo trascinante del disco, capace di catapultarlo ai vertici delle classifiche e di entrare presto nelle menti sia dei meno esigenti che dei più disincantati ascoltatori, un brano tipicamente AOR in possesso di una melodia decisa e pronta a sboccare nel bel refrain da cantare in maniera energica, Only Time Will Tell pur essendo orecchiabile e diretta conserva molte delle influenze prog settantiane, ma inserite in un contesto tipicamente ottantiano, merito anche del lavoro delle tastiere di Downes, mentre particolarmente efficace risulta il lavoro svolto dietro le pelli da Palmer, e lo stesso identico discorso può esser fatto per la successiva Sole Survivor, meno pomposa e diretta però rispetto alla precedente, pur senza perdere incisività sotto l'aspetto melodico.
Ma il platter fortunatamente vive anche su altri brani di un certo spessore qualitativo, come Wildest Dreams, motivo pomposo ed atmosferico caratterizzato anche da un bel chorus, o Without You, un brano lento e coperto da un velo malinconico, che si snoda sempre tra soluzioni progressive rock e melodie AOR-oriented, o ancora la conclusiva Here Comes The Feeling, altro magnifico e maestoso esempio di pomp-rock cangiante e melodico.
Asia fu un album che non deluse le aspettative che si erano create intorno a questo progetto, aspettative legittime derivanti dall'altisonante nome e dall'importanza storica dei singoli componenti di questa band, e che con buona pace di tutti riuscì a non deludere totalmente neanche coloro che si aspettavano un lavoro diverso da parte di questo supergruppo, qualcosa che fosse più in linea con le sonorità proposte il decennio prima dai vari Emerson, Lake & Palmer o King Crimson. Presto però il successo commerciale, le conseguenti critiche ed alcune (presenti e soprattutto future) composizioni prive di quel feeling che aveva permesso a quest'album di esordio di entrare nelle grazie di molti, fecero barcollare il progetto facendolo scivolare in una continua parabola discendente.