- Sathor - chitarra
- Nero Baratro - basso
- Myst - voce
- Sargon - batteria
1. Mysteria Nocturna
2. A recollection of the world once called earth
3. Disciples of Torment
4. Machinator Tormentorum
5. Psycho Apocalypse
6. Sturmgeshutz of chaos
7. Prolegomena of the Warfare State
8. Dawn to an endless Nighttteria
Daemolatria Hypnotica
Ars Macabra è un gruppo romano che prende forma nel 1998 quando un primo nucleo, chitarrista e bassista, gettano le basi e le prime idee musicali. Così l’anno successivo registrano un primo gelido lavoro, eseguito da una line-up che poi subisce cambiamenti. Pertanto Daemonolatria Hypnotica è il loro full-lenght d’esordio targato 2004.
La caratteristica principale di questa opera densa di malvagità è una straripante drum machine. Il vocal, ben interpretato da Myst dimostra brano per brano, in Machinator Tormentum e Psycho Apocalypse ad esempio, le sue doti con un gelido scream. Il sound esprime anch’esso una grande violenza e incute un senso di disagio nell’ascoltatore, grazie a riff d’effetto, molto taglienti. Le parti di batteria sono onnipresenti, fin troppo quadrate e in alcuni casi perfino eccessive. E’ a questo proposito esemplare il caso di Disciples of Torment dove solo uno stacco di chitarra a metà song regala un attimo di quiete prima della furia finale. Presenta questo limite anche l’ultimo pezzo Dawn to an endless Night.
Lascia una buona impressione invece la seconda track, A recollection of the world once called Earth, che esprime in parte i lati positivi del black metal suonato dal combo di Roma. Un vocal evasivo quindi e un accattivante intreccio strumentale. Le parti di chitarra e basso sono in buona sintonia grazie a una buona esecuzione e in generale a una buona registrazione le quali incidono positivamente sul sonoro.
In generale le tracks iniziano poi con intro elettronici seguiti poi da un incisivo stacco vocale o strumentale. Sono presenti anche parti centrali di questo tipo, come in Prolegomena of the Warfare State.
La drum però ricorda in certi punti i Mysticum di In the Streams of Inferno, la voce ricorda positivamente quella di Mr Hreidmarr degli Anorexia Nervosa.
Un insieme sicuramente di forte impatto che però necessita essenzialmente di un interprete anche per la batteria, al fine di realizzare un sound più completo e coinvolgente.