Dave Padden - voce e chitarra
Jeff Waters - chitarra
Russell Bergquist - basso
Rob Falzano - batteria
Disco 1:
1. Intro
2. Alison Hell
3. Release Party
4. TV Media One
5. Stonewall
6. TV Media Two
7. TV Media Three
8. Backstage
9. Fun Palace (LIVE)
10. TV Media Four
11. Set The World On Fire
12. KOTK back vocals
13. King Of The Kill
14. Jeff In Japan
15. 21
16. Only Be Lonely
17. Syn. Kill I
18. Criteria Rehearsal
19. Alison & Homicide
20. O Canada
21. Ultraparanoia>
22. Pharr LIVE
23. Rampage Raw
Disco 2:
1. Pre Annihilator era
2. Demo Days
3. Alice In Hell
4. Never, Neverland
5. Set The World On Fire
6. King Of The Kill
7. Refresh & Remains
8. Criteria
9. Other releases
10. Catch ya later
11. Mike Mangini
12. Neil Goldberg
Ten Years In Hell
In quel piccolo mondo chiamato Thrash Metal, popolato da ogni sorta di band e strano personaggio, gli Annihilator sono riusciti nel corso degli anni a ritagliarsi uno spazio proprio, diventando così uno dei gruppi più amati del genere. Capitanati in ogni avventura dal fiero comandante Jeff Waters, il combo canadese ha creato un suo particolare suond, misto di velocità, rabbia e melodia, aumentando esponenzialmente ad ogni nuovo album il numero di fan nel mondo. Però, come spesso capita per chi ha trovato il successo negli anni '90, quando il Thrash venne quasi spazzato via dall'ondata grunge, la fortuna non è stata sempre dalla parte di Waters & co. facendo si che la band fosse più volte snobbata dagli stessi metallari.
Questo Ten Years In Hell ha così il compito di rendere omaggio al primo periodo del gruppo, quello cioè che inizia nell'ormai lontano 1989 con Alice In Hell, primo fantastico full-length targato Annihilator, fino al 1999, anno di uscita di Criteria For A Black Widow, disco che vide il ritorno dietro il microfono di Randy Rampage, primo indimenticato singer. Come sempre, il marchio Annihilator è sinonimo di qualità, di cura quasi morbosa per la produzione, sempre pulita e perfetta, ed anche in questo caso si può notare questa cura maniacale. Il prodotto di per sè, però, è estremamente eterogeneo, quasi confusionario nel suo fisso schema cronologico.
La raccolta è divisa in due DVD e si presenta come un qualcosa di molto atipico: scordatevi un insieme sterile di videoclip e live, ma al contrario un lavoro che ha l'intento di mostrare il lato nascosto della band. Il primo dei due dischi ricorda moltissimo quel Cliff'em All targato Metallica che usci qualche anno fa in onore di Cliff Burton, storico bassista del four-piece californiano, morto in un incidente col tour bus nel 1986, e che raccoglieva alcuni reperti amatoriali del periodo pre-Master Of Puppets: ebbene anche qui troviamo tantissimo materiale inedito, che va dai video di Alison Hell, Stonewall, Set The World On Fire e King Of The Kill fino ad interviste da parte di varie emittenti televisive a Jeff Waters, senza dimenticare le registrazioni dal vivo. Veramente tantissimo materiale, a dir la verità un pò dispersivo, ma che ci offre momenti di ilarità incredibile, culminanti con Randy Rampage che per soldi si appunta una spilla del Canada in piena fronte o con il buon vecchio Jeff che ci mostra come possa essere sensuale addentare una banana.
Nel secondo disco, invece, troviamo un semplice documentario che ripercorre tutta la storia del gruppo, partendo dagli albori a metà anni '80 fino a Criteria For A Black Widow, attraverso una descrizione dettagliata della creazione e produzione dei vari album. Un lavoro ben fatto, che permette di conoscere più a fondo Jeff Waters, da sempre mente del gruppo. A questo si aggiungono anche interviste ai vecchi componenti e sezioni speciali dedicate a Mike Mangini e Neil Goldberg.
In sostanza ci troviamo di fronte ad un lavoro mastodontico, visto la durata approssimativa di 230 minuti e il numero incredibili di contenuti, realizzabile solo grazie alla potenza della tecnologia digitale. Un prodotto che renderà felici i fan più accaniti della band, mentre potrà annoiare o disorientare gli altri, a causa della divisione cronologica (e non tematica) e del numero esiguo di contenuto veramente musicale. La grafica comunque rimane ottima e la visione piacevole. Difficile quindi dare un voto significativo ad opere di questo genere, in questo caso e meglio limitarsi a consigliare l'acquisto solo a chi non si lascia scappare neanche un'uscita del gruppo canadese.