Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Punishment 18/Andromeda
Anno: 
2009
Line-Up: 


- Paolo "Paul" Porro - Chitarra, Voce
- Alessandro "Ale" Fontana - Chitarra 
- Matteo "Cuz" Cuzzolin - Basso  
- Giorgio "Joe" Alberti - Batteria             


Tracklist: 

1. Ancient Dome (03:35)  
2. State of Regression (05:55)  
3. The Defeat (00:27)   
4. Tyrants (04:38)  
5. Human Key (05:39  
6. Aeons (02:40)   
7. Fall of the Dominion (04:12)  
8. Cold September (04:52)  
9. Lost Creature (04:20)  
10. Architect of Dreams (03:47)  
11. Total Command (03:25)

Ancient Dome

Human Key

Certo che la Punishment 18 Records si sta dando da fare per dare un’opportunità a molte band valide che prima latitavano, a torto, nell’underground. Non è da molti essere così coraggiosi, soprattutto in Italia dove molte altre label non vogliono rischiare con l’underground italiano e al massimo tengono sotto contratto solo le realtà più commerciali o ormai ben rodate. Non faccio nomi ma mi pare chiaro il riferimento. Ad ogni modo, ecco che nel 2008 anche il sogno degli Ancient Dome dalla provincia di Varese si realizza con la pubblicazione del loro primo studio album, Human Key, dopo otto anni di gavetta ed un live album uscito nel 2005, senza dimenticare gli svariati demo.       

Il suond dei nostri quattro musicisti è classificabile come un thrash metal dalle forti tinte old school, quindi inevitabilmente legato alla corrente statunitense della East and West Coast e quindi a gruppi come Overkill, Anthrax, Exodus e primissimi Metallica. La dinamicità e l’impulsività sembrano essere gli elementi portanti del loro stile anche se non mancano aperture leggermente più melodiche per quanto riguarda il solismo  delle chitarre, senza dimenticare il tocco groove dei passaggi rallentati. La produzione potente e il suono delle chitarre spesso e volentieri mi ha fatto pensare agli Exodus di Tempo of the Damned anche se qui si tratta di uno stile più impulsivo e di una produzione non così “leccata” e va bene così poiché deve essere anche ruvida.       

Sicuramente le tracce più tirate sono Ancient Dome ed i suoi impulsi schizoidi, Tyrants e i suoi influssi leggermente più moderni per quanto riguarda alcune parti vocali e la finale Total Command. Le altre tracce mostrano svariati stili, con maggiori dosi di groove. Le chitarre svolgono un lavoro eccelso per quanto riguarda i riffs e il loro gioco ad incastrarsi e accavallarsi in continuazione. Cero, alcune sezioni non sono esattamente ciò che considero “arrembanti” e spesso il livello è medio, senza troppe sorprese. Le strutture sono abbastanza varie e a volte gli up tempo sono dietro l’angolo anche se non riescono a smuoverci come dovrebbero. Diciamo che gli Ancient Dome svolgono il loro lavoro senza infamia e senza lode in questi casi.      

 Da notare, invece, la struttura particolare e crepuscolare di un’ottima Cold September. Il chitarrismo struggente e i passaggi arpeggiati si sposano alla perfezione, creando un mood malinconico ma non opprimente. Ciò è molto particolare poiché proviene da una band che suona thrash metal e questi esperimenti sono benvenuti, se su questi livelli. Ad ogni modo, questo Human Key annovera alcuni pezzi di sicuro interesse mentre altri si mantengono su livelli solamente discreti, senza sorprese anche se almeno un ascolto è d’obbligo. Consiglio solamente una maggior attenzione per quanto riguarda la vena catchy dei pezzi poiché è importante ed a volte essa viene trascurata un pelino. Per il resto nulla da dire: l’attitudine c’è, la tecnica pure e la potenza non manca.            


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