Ecco finalmente che gli Anathema, a distanza di due anni che separano dall'ottimo Where you there?, tornano a farsi vedere con un altro dvd, lavoro raffinato tanto nello stile quanto nella cura del prodotto in sé. Si tratta infatti di due edizioni differenti, prodotte dalla polacca Metal Mind, delle quali la seconda aggiunge alla prima la versione cd dei brani del concerto registrato al Metalmania Festival (allo Spodek di Katowice, Polonia, il 4 marzo 2006). Oltre a ciò i grandi fan della band potrebbero optare per questa secondo modello, data anche l'eleganza della confezione digipack che lo differenzia dal primo cofanetto. Parlando poi dell'artwork, non resta che fare i complimenti a Travis Smith, progettista del bellissimo scenario etereo con raffigurato un grande disco luminoso, sprizzante luce ed energia.

Passando invece a una dovuta e più attenta analisi della performance, tenuta nell'arena polacca dal gruppo capeggiato dai fratelli Cavanagh, bisogna dire innanzitutto che il concerto è stato realizzato con la collaborazione del Bacchus String Quartet (made in U.K., n.d.r.); ciò da un lato ha reso sicuramente l'atmosfera più rarefatta, malinconica e toccante, ma lo ha anche "condannato" a essere un dvd dedicato in particolare ai fans. Ma questo non comporta un problema eccessivo. Infatti l'effetto di brani ormai classici come Shroud of False, Balance, Lost Control, A Natural Disaster, One Last Goodbye e Flying è indiscutibile, anzi risulta arricchito proprio dalle parti orchestrali che si conformano perfettamente al sound anathemiano. Nel complesso poi la band inglese ha sviluppato ormai una certa familiarità con il pubblico polacco, in seguito a molte tappe di tour passati, e questo incide notevolmente sul resa live, caratterizzata da una buona complicità tra pubblico e artisti. A tratti però questo porta il gruppo, in particolare il vocalist/chitarrista Vincent, a trascurare l'effettiva resa stilistica dei brani eseguiti. Questo di conseguenza può rivelarsi come un elemento di contrasto nella visione complessiva dell'opera.

Sul finale poi spiccano, appena dopo Flying, ampliata da un breve intro di violini e innalzata ormai quasi ufficialmente a canzone chiusura dei live, Angelica, sicuramente tra le più belle track mai composte dagli Anathema, e infine Comfortably Numb, cover dei Pink Floyd. Concluse le quattordici tracks dell'esibizione dal vivo, restano infine da godersi ampi contenuti extra, che vantano un'intervista a Daniel e Les, più quattro bonus video inediti (Sleepless, A Dying Wish, Albatross, Fragile Dreams), registrati allo stesso concerto dal quale è nato Where You There? (in particolare è interessante la resa a molti anni di distanza di A Dying Wish [The Silent Enigma , 1995] che impegna nuovamente Vincent nel growl).
Con ciò si può dire che A Moment In Time è un'opera molto particolare, destinata sicuramente ai fan. Rimane però una release importante se si pensa ai problemi economici e contrattuali che hanno appena passato gli Anathema. Si spera quindi che questo serva in termini pratici ad assicurare i presupposti grazie ai quali la band potrà procedere alla realizzazione del prossimo full-length.