Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Napalm Records/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Christopher Bowes - voce, tastiera, tin whistle
- Gavin Harper - chitarra, Jew's Harp, tamburello
- Dani Evans - basso
- Migo "Oger Mampf" Wagner - batteria


Tracklist: 

1. Over the Seas (03:55)
2. Captain Morgan's Revenge (06:42)
3. The Huntmaster (04:59)
4. Nancy the Tavern Wench (04:52)
5. Death Before the Mast (03:17)
6. Terror on the High Seas (03:51)
7. Set Sail and Conquer (04:38)
8. Of Treasure (02:58)
9. Wenches & Mead (03:42)
10. Flower of Scotland (The Corries cover) (02:37)

Alestorm

Captain Morgan’s Revenge

All’interno del roster della Napalm Records, famosa etichetta tedesca dedita a produrre alcune tra le formazioni principali dello scenario Folk, Viking e Gothic europeo, non potevano mancare gli Alestorm, band attiva dal 2004 (con l’ex moniker Battleheart) con il suo stile originale e sicuramente gradevole da ascoltare. Captain Morgan’s Revenge, debutto discografico per questi quattro musicisti scozzesi, è un lavoro che cerca di conciliare la tradizione del Power Metal con le tendenze Folk dei gruppi nordici affascinati dalla mitologia delle loro terre. Tuttavia gli Alestorm non scadono anch’essi nel riproporre le usuali tematiche già trattate da decine di gruppi, concentrandosi quindi sulle storie dei pirati tanto care agli storici Running Wild.
A differenza dello storico act tedesco, gli Alestorm arricchiscono i timbri con gli strumenti folcloristici già impiegati da altre nuove leve dell’attuale panorama Folk, Korpiklaani in primis: fisarmonica, tin whistle, tamburello, Jew’s harp e tastiere sono il biglietto da visita per i quattro pirati di Perth, che realizzano episodi coinvolgenti e capaci di strappare anche qualche sorriso all’ascoltatore.

Così come i Korpiklaani, gli Alestorm adorano la birra e questo è testimoniato dalla ballata Nancy The Taven Wench, che racconta di una locanda dove i pirati possono ritrovarsi per immergere i loro timori nell’alcol e dove possono divertirsi a contatto con le belle cameriere. Il tessuto di sottofondo di ogni brano è un roccioso Heavy Metal che tecnicamente è ben eseguito e che spesso assume toni quasi epici; la title-track Captain Morgan’s Revenge ripercorre i classici stilemi del Power, con le sue accelerazioni improvvise e i suoi riffs incisivi, ma gli Alestorm riescono anche ad andare oltre, mostrando un tono vocale figlio degli anni Ottanta più trasandati e marci.
Se a questi fattori positivi si aggiunge anche l’ottima registrazione che è stata garantita per un album d’esordio, si può comprendere quali siano le potenzialità di una band che si pone come scanzonata ed ironica, ma che nasconde in verità una faccia decisamente professionale.

Il grande pubblico del Power europeo potrà apprezzare il disco soprattutto perché le storie dei pirati sembrano essere tornate di moda, dopo le ultime produzioni in ambito cinematografico che hanno visto come protagonisti i Pirati dei Caraibi. Il concept degli Alestorm, ispirato alla vita del gallese Sir Henry Morgan che saccheggiò i Caraibi con le sue navi, può raffigurare una novità all’interno di un panorama da anni statico e privo di spunti interessanti: l’auspicio è comunque quello di non rimanere troppo ancorati in futuro a queste tematiche, perché le ripetizioni alla lunga diventano dannose e non permettono di mantenere una certa varietà del song-writing.

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