- Dave Battaglia - voce e chitarra
- Lorenzo Fugazza - chitarra
- Giulio Gasperini - tastiere
- Antonio Ceresoli - basso
- Manuel Togni - batteria
1. The Fallen (04:07)
2. Unfaithful (09:00)
3. Depths (09:33)
4. Mother Of All Nightmares (10:55)
5. In Tenebra (05:11)
6. The Fallen (Native Lyrics) (Bonus Track) (03:16)
7. Acid Tears (Bonus Track) (06:15)
In Tenebra
Nell’estate del 1998, a Lecco, il batterista Manuel Togni ed il chitarrista, nonché cantante, Fabio Bellan uniscono le proprie forze: nascono gli Aleph, nome che in realtà verrà adottato dal complesso solo successivamente, prendendo ispirazione dall’omonimo racconto di J.L. Borges. Ad accompagnare i due amici nell’avventura ci sono inizialmente Dave Battaglia, anch’egli alla chitarra, ed il bassista Nik Mazzucconi. Dopo una serie di cambi di line up, nel gennaio 2000, viene pubblicato il primo demo del gruppo, Falx Lunae, seguito due anni più tardi dal successivo Promo 2002. Altri cambi di formazioni non impediscono agli Aleph di continuare la propria attività live, che li porta a suonare addirittura insieme ai mitici Necrodeath. Nell’agosto del 2006 la band avrebbe dovuto partecipare all’Agglutination Festival di Potenza, in compagnia di Vision Divine, Sinister, Dark Lunacy e molti altri, ma il maltempo ha causato l’annullamento della kermesse. Nella stessa estate viene però concepito quello che diverrà il primo full lenght degli Aleph, In Tenebra, la cui data d’uscita è fissata per il tre novembre 2006.
Un tenebroso pianoforte apre The Fallen, traccia iniziale dell’album che si evidenzia per la capacità di unire generi musicali diversi. Gli Aleph, infatti, arricchiscono un tradizionale Heavy Metal con elementi Prog e sfuriate quasi Thrash, creando un mix davvero interessante. Una simile proposta necessita però di una tecnica impeccabile, tecnica che fortunatamente i cinque lombardi dimostrano di avere. In Tenebra è un disco molto oscuro, ma al tempo stesso teatrale, come evidenziato dalle parti cantate di Dave Battaglia. Quest’ultimo predilige uno stile quasi narrativo, impedendo di fatto al sound del gruppo di decollare. Il principale difetto di In Tenebra è proprio l’eccessiva teatralità vocale adoperata da Dave, il quale, purtroppo, finisce per rovinare un prodotto altrimenti eccelso. The Fallen, per i motivi riportati, non si può perciò considerare una vera e propria canzone, così come accade, in maniera comunque meno evidente, nella lunghissima Unfaithful. La seconda traccia del platter vanta riff taglienti e giri di tastiere assolutamente indovinati, ma pecca quanto al cantato, a volte persino fastidioso.
La notevole durata dei brani, escludendo entrambe le versioni di The Fallen, permette al complesso lombardo di sviluppare egregiamente le proprie idee, dando libero sfogo ad un’eccezionale creatività. Depths, sotto questo punto di vista, è insuperabile, anche perché lo spazio concesso alla voce di Battaglia è minimo. Non solo gli Aleph non solo riescono a far rivivere i Dream Theater dei tempi migliori, ma vanno ben oltre, sfoderando un’aggressività veramente micidiale. Mother Of All Nightmares potrebbe benissimo essere considerato un buon pezzo Techno Thrash, se non ci fosse anche stavolta la solita ed ormai insopportabile voce di Battaglia a guastare la festa. Il fatto curioso è che Dave, da un punto di vista prettamente tecnico, sarebbe un ottimo singer; è lo stile scelto a non funzionare. All’interminabile Mother Of All Nightmares segue la titletrack, In Tenebra, durante la quale sale improvvisamente nell’aria una nebbia oscura che rimanda all’inquietante copertina. Musicalmente parlando, In Tenebra si rivela però un semplice intermezzo, dove vengono meno le qualità e persistono invece i consueti difetti del combo di Lecco. Le due bonus track chiudono poi il full lenght in maniera perlomeno dignitosa, specialmente Acid Tears, contraddistinta da un ritmo frenetico e da un cantato non ancora all’altezza della situazione.
Con In Tenebra gli Aleph hanno sprecato una grande opportunità, andando a sciupare un disco a dir poco superlativo con un’esagerata, e francamente poco naturale, vena teatrale. Un vero peccato se si pensa alle potenzialità di tutti e cinque i membri del gruppo, che dovranno quindi risollevarsi prendendo come esempio questo In Tenebra ed i suoi punti deboli. C’è da essere fiduciosi comunque, perché gli Aleph, nonostante qualche errore di percorso, ci sanno fare.