- Massimo Dubini - voce
- Elena Feragotto - chitarra
- Massimo Cisilino - basso
- Lorenzo Bianchi - tastiere
- Francesco Breda - batteria
1. Il Punto Di Non Ritorno (05:26)
2. Albaliquida (04:25)
3. NucleAral Antrax (03:27)
4. Moon Light Song (05:06)
5. Umanichino (04:28)
6. Alieno Io (Video) (04:23)
Demo 2007
Gli Alba Caduca nascono a Udine nel 1999, per volere del singer Massimo Dubini insieme al batterista Francesco Breda, al chitarrista Federico Di Pascoli e all’addetto alle macchine Lorenzo Bianchi. Dopo alcune significative apparizioni live, la band decide di dare alle stampe il suo primo lavoro: Alba Caduca 1999. Il disco si contraddistingue grazie ad un energico mix di Rock e New Wave targata anni ottanta. In seguito, però, gli Alba Caduca optano per una virata stilistica che li porta ad avvicinarsi a band come Nine Inch Nails e Massive Attack. L’avventura non dura molto: nel marzo 2005, con il ritorno di Francesco dietro le pelli e l’arrivo della chitarrista Elena Feragotto, gli Alba Caduca tornano sui propri passi e cambiano nuovamente coordinate stilistiche. Questo Demo 2007, registrato in maniera del tutto autogestita in sala prove, vuole appunto presentare al pubblico quelli che sono i nuovi Alba Caduca.
La durata complessiva del mini si aggira intorno ai ventidue minuti, una durata abbastanza corposa considerate le sole cinque canzoni presenti (più traccia video live). Gli Alba Caduca propongono un interessante Rock di stampo alternativo arricchito da una forte componente elettronica. Il pezzo d’apertura, Il Punto Di Non Ritorno, si evidenzia soprattutto per le sue atmosfere surreali ed affascinanti, dipinte dalla tastiera dell’abile Lorenzo. Mentre quest’ultimo ricrea effetti in stile Depeche Mode, la voce di Massimo Dubini intona testi in lingua italiana, il che si dimostra però quasi un limite per gli Alba Caduca. Parti cantante in inglese, infatti, fornirebbero alla band friulana un’immagine più internazionale e li distanzierebbero quel tanto che basta dai mostri sacri dell’Alternative italiano.
Le chitarre si rivelano un’arma vincente per il combo di Udine, anche se nelle frazioni più aggressive rischiano di alterare le piacevoli musicalità plasmate dalla coppia Dubini - Bianchi. Esemplare, a riguardo, è Moon Light Song, pacato brano di cinque minuti dove chitarre e tastiere si fondono alla perfezione, offrendo alla voce di Massimo un perfetto tappeto sonoro sul quale sviluppare le proprie linee. Gli Alba Caduca, però, ci tengono al proprio spirito Rock e lo dimostrano abbondantemente anche nella conclusiva Umanichino, dove sembra quasi rivivano i grandi Subsonica. Apprezzabile pure il videoclip finale che vede il complesso friulano eseguire, in sede live, il brano Alieno Io.
Buon episodio discografico questo Demo 2007, per una band che, ancora una volta, dimostra di sapersela cavare piuttosto bene. Certo, non si tratta di un disco eccezionale, ma resta pur sempre un demo di tutto rispetto, che tenta, oltretutto, di esplorare percorsi musicali poco battuti negli anni passati.