Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
The End Records
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Anneke van Giersbergen - voce, pianoforte
- Joris Dirks - chitarra, voce secondaria
- Jacques de Haard - basso
- Rob Snijders - batteria


Guests:
- Kristin Fjellseth - voce
- Jeffrey Fayman - arrangiamenti nel brano 7
- Heleen de Witte - flauto traverso
- Timothy Conroy - tromba


Tracklist: 

1. Beautiful One
2. Witnesses
3. Yalin
4. Day After Yesterday
5. My Girl
6. Take Care of Me
7. Ice Water
8. You Are Nice
9. Trail of Grief
10. Come Wander With Me (Jeff Alexander cover)
11. Sunken Soldiers Ball
12. Lost and Found
13. Asleep

Agua de Annique

Air

Gli Agua de Annique sono il nuovo progetto di Anneke van Giersbergen, ex-cantante degli olandesi The Gathering. La voce femminile ha lasciato la formazione fra la primavera e l'estate del 2007, annunciando che "dopo molte considerazioni e serie riflessioni personali, penso che sia giunta per me l'ora di cambiare la direzione della mia vita e pormi nuovi obiettivi da raggiungere", concretizzando i suoi intenti infine con il suo nuovo gruppo, formato assieme al marito Rob Snijders (già attivo da anni nella scena musicale dei Paesi Bassi). Il dubbio che si fece fin da subito insistente era duplice: cosa avrebbe fatto Anneke senza i Gathering? Cosa avrebbero fatto i Gathering senza di lei?

Per cominciare, qualcosa dal suo precedente gruppo Anneke sicuramente se lo porta con sè, ma l'attitudine progressista e raffinata degli ultimi dischi della formazione olandese si perde un po' nell'esordio Air, che anzi si assesta su coordinate più convenzionali e molto meno personali e ricercate. Nel complesso si tratta di un modesto pop/rock essenziale, molto intimista e intriso di venature più dark, senza troppe pretese o ambizioni se non di esprimere le sensazioni più personali di Anneke con un'attitudine tendenzialmente minimalista.
Quindi, sebbene mantenga punti di connessione con gli ultimi due album di casa Gathering, Air rimane abbastanza distante dalla ricercatezza e dal campionario di effettistiche varie di Home, così come da molte finezze di Souvenirs e dalla sua profondità. Fra i due si potrebbe dire che è relativamente più simile proprio a quest'ultimo per il suo mood; atmosfere malinconiche ed intimiste percorrono infatti l'anima del nuovo full-lenght, ad espressione della testimonianza di Anneke riguado il fatto che "negli ultimi dieci anni ho trasformato molti sogni ed esperienze in canzoni e ho iniziato a registrare una selezione di pezzi molto personali negli ultimi sei mesi". In ogni caso, stilisticamente forse l'unico brano davvero confrontabile e con reali punti in comune è quello più "liscio" ed essenziale dell'album del 2003, cioè You Learn About It (ma in chiave meno gioiosa e sognante), e non dimentichiamoci di quella pregiata prova semi-acustica che è Sleepy Buildings (ed in confronto Air ne esce sonoramente sconfitto).

Il songwriting di Air nonostante l'approccio personale e intimista di Anneke non è entusiasmante, anzi. Complessivamente poco originale e che non aggiunge nulla di nuovo, in molti punti si rivela davvero piatto, privo di mordente e inventinva. Duole ammetterlo, ma a volte la sensazione percepita è che questo sia una raccolta di b-sides dei Gathering, neanche tanto riuscite. Ciò non significa che sia da buttare, difatti diversi pezzi piacevoli e godibili ci sono lo stesso, a cominciare dall'iniziale Beautiful One con i suoi orecchiabili arpeggi, ma fin da subito l'anima del disco inizia a disperdersi nella monotonia: le sfuriate di batteria di Witnesses (apprezzabile comunque per il suo cercare di risultare differente) cercano di essere coinvolgenti assieme al chorus incalzante, ma non riescono del tutto nei loro intenti. Yalin e Day After Yesterday sono classiche ballate come tante, anche un po' banalotte; My Girl è una sbiadita rilettura dei soliti Radiohead 95-97; Take Care of Me è una maggiormente piacevole escursione fra goth e pop seppur leggermente ripetitiva; Ice Water non dice molto di nuovo pur essendo molto emozionale; il riff hard-oriented di You Are Nice! potrebbe risultare una variazione di toni interessante se la canzone non fosse altamente piatta e ripetitiva. Si prosegue con la solita stanca ballata (Trail of Grief), a cui parzialmente rimediano l'acustica Come Wander With Me (cover di Jeff Alexander) e Sunken Soldiers che riprende in parte Red Is a Slow Colour dei Gathering. Lost and Found è uno dei brani migliori del lotto, forse il migliore, dolce ma cupa, evocativa, senza stancare come le altre ballad, anche se nulla di sconvolgente in senso assoluto. Chiusura con un breve pezzo acustico abbastanza inutile, Asleep.

Complessivamente un lavoro poco meno che sufficiente, non è mediocre ma suona davvero poco fresco, significativo e creativo. Alcuni episodi positivi ci sono, ma sono parentesi insufficienti a bilanciare quelli trasucrabili. Viene davvero da chiedersi cosa voglia realmente ottenere da questo progetto la cantante olandese; sicuramente maggiore spazio e attenzione, dal pubblico indie-alternativo o da quello più mainstream, con un passo falso come questo difficilmente li avrà. Un debutto da cui ci si aspettava molto di più, lo consigliamo lo stesso ai fan di Anneke (che pure nelle sue linee vocali appare maggiormente sottotono rispetto al passato) se sono in cerca di una nuova raccolta di canzoni in cui si può ammirare la sua splendida voce, senza troppe pretese per il resto, ma in caso contrario potrebbero incontrare una piccola delusione. Sicuramente un indizio che suggerisce che Anneke da sola non rende oro ciò che tocca (o meglio, ciò in cui canta): ora attendiamo di vedere se i Gathering stessi sapranno reggere le aspettative per mostrare di poter fare a meno di lei oppure no.

Nel 2009 esce in una nuova versione col titolo Pure Air.

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