- Johan Angergård
- Niklas Angergård
- Julia Lannerheim
Music Sounds Better With You
Gli Acid House Kings, sebbene il nome possa trarre in inganno, con la dance music non hanno niente a che fare, se non per la folle idea di darsi questo nome ironico a inizio carriera, quando alle fine degli anni 80 l'acid house era pareccho in voga soprattutto in Inghilterra. Il loro sound è infatti tutt'altra storia.
Nati nel 1991, gli Acid House Kings sono un collettivo svedese formato al principio dal dimissionario Joakim Odlund, dai fratelli Johan (creatore successivamente di altri progetti quali Club 8, Poprace e The Legends, ndr) e Niklas Angergård (ex-Red Sleeping Beauty). Dopo aver rilasciato nel 1992 il loro primo album Pop, Look & Listen sotto la teutonica label Marsh-marigold con il singolo Play Pop, si trasferiscono sotto la storica Shalflife, con la quale pubblicheranno nel '97, dopo l'ingresso nel gruppo di Julia Lannerheim, Advantage Acid House Kings.
E' curiosa la storia secondo la quale dopo la loro prima pubblicazione avrebbero deciso di rilasciare un album ogni cinque anni, cosicché avere una trilogia per il 2002.
Nel 2001 i nostri organizzano un proprio studio di registrazione, il Summersound Studios con etichetta annessa: la Summersound, che l'anno successivo verrà inglobata dalla Labrador, sotto la quale, puntuali come un orologio svizzero rilasceranno il loro terzo lavoro Mondays Are Like Tuesdays And Tuesdays Are Like Wednesdays e, per fortuna, solo tre anni più tardi Sing Along With.
E' stata quindi da sempre una produzione centellinata la loro, maniaci della perfezione, costruttori e distruttori del loro stesso sound che veniva custodito per anni fino a plasmare lavori completi ed ineccepibili nei dettagli.
Siamo nel 2011 e il loro quinto lavoro vede la luce, dopo sei anni di buio, in quel di febbraio; è paradossale l'uscita di Music Sounds Better With You in questi freddi giorni di inverno: che volessero riscaldarci l'anima con il loro indiepop da cameretta? Si, ne sono sicuro.
Are We Lovers Or Are We Friends, con la quale si apre il disco, ci fa subito capire che nonostante i vent'anni di attività i 'Re Acidi' non sembrano aver accusato alcun segno di stanchezza; una mossa azzeccata l'aver scelto questo brano come singolo di lancio, perché è insito del miglior pop svedese, quello che piace noi, rilassante, emotivo e sognatore. Una canzone sull'amore, come buona parte del disco, il dubbio persistente di sapere, sapere se l'amore è corrisposto o "it's a joke", alzi la mano quindi chi non si è mai posto questa domanda, "I worry about you all the time / I want to ask you / Baby, are you mine?".
Le successive Windshield e Would You Say Stop? si incentrano sulla dolce e sussurrante voce di Julia, accompagnata tra cori, tastiere ed handclapping, si sposa perfettamente con le linee strumentali. Tra le fortune dei nostri c'è proprio la capacità e la possibilità di poter alternare e intrecciare, come nella successiva Under Water, il cantato maschile a quello femminile, potento così passare da melodie più introspettive e spensierate di Julia a linee più folk di Niklas.
L'apice del disco arriva però con il cantanto di Julia in (I'm In) A Chorus Line, un tripudio di piano, fiati, tamburelli e glockenspiel che esaltano l'essenza del pop svedese e dei (loro) 'Re Acidi'. E' possibile inoltre riscontrare anche linee sonore provenienti dal pop spagnolo (vedi Elefant Records e Siesta, ndr). Un richiamo quindi da diverso spazio e tempo, rivisitazioni stilistiche di pop anni 80 e della sua elettronica e perché no delle chitarre di casa Sarah, riscontrabili in Where Have We Been?: dite bene, dove eravate?. Il dualismo delle voci, che è presente in tutte le cose buone della vita, presegue in brani come Waterfall dai ritmi più veloci alla sognante There is Something Beautiful che testimoniano altezze di vivace sensibilità autoriale. Le trombe che fanno da contorno a quel pop folkeggiante di I Just Called To Say Jag Älskar Dig non fanno che distendere il sogno fino alla conclusiva Heaven Knows I Miss Him Now, in cui torna una forse troppo trascurata voce di Julia che nella parte finale del lavoro era venuta a mancare.
Un lavoro che si chiude proprio con le parole "Music Sounds Better With You" che è esattamente l'augurio e il pensiero che ci viene in mente alla fine dell'ascolto; dopo anni di un loro silenzio, con questo risultato, più maturo, più duraturo e curato, la musica torna a riscoprire un sapore, un'essenza, che non è nulla di nuovo, eppure ha il gusto e il potere, da sempre, di raccontare come fosse la prima volta la vertigine dell'amore.