- Shane Rout - voce, tutti gli strumenti
Guests:
- Brad Johnston - chitarra dalla prima alla settima traccia
1. The Demon (Intro) (00:48)
2. From An Unknown Plane Of Existence (03:41)
3. Cleansing Of An Ancient Race (04:25)
4. Land Of Impenetrable Darkness (04:15)
5. Damned For Eternity (04:07)
6. Tarrasque (05:32)
7. Bloodletting (04:39)
8. Eternal Damnation (Intro) (00:40)
9. Knight Of The Living Dead (05:27)
10. Human Despair (04:06)
11. Attack! (04:38)
12. The Blood War (04:35)
13. The Victory Is Ours (01:32)
14. Betrayed (11:44)
A Decade Of Hate
Nati a Melbourne, in Australia, nel 1993, gli Abyssic Hate hanno da sempre avuto uno scarso successo in patria, al contrario di quanto accade Europa, dove invece possono contare su fedeli ed agguerrite schiere di fan, tanto che Shane Rout, unico membro della band, ha deciso negli ultimi tempi di trasferirsi in Irlanda. Il nome del complesso deriva da una canzone, In The Shadow Of The Horns dei leggendari Darkthrone, e non potrebbe rappresentare meglio il gruppo australiano. Basta leggere alcuni titoli di vecchi lavori per capire di che pasta sono fatti gli Abyssic Hate: Depression, Life Is A Pain In The Neck e Eternal Damnation parlano da soli. Fu proprio grazie a questi sorprendenti demo ed EP che Shane arrivò a firmare un contratto discografico con la No Colours Records. La prestigiosa label produsse così quello che tutt’oggi rimane l’unico full length del gruppo: Suicidal Emotions, un album tanto tetro quanto depressivo. Sono passati addirittura sei anni da quel fatidico 2000 e la No Colours ha voluto perciò omaggiare gli appassionati di Black Metal con una preziosa antologia dedicata alla band di Melbourne: A Decade Of Hate. L’opera si suddivide in tre parti e raccoglie al suo interno altrettanti lavori estremamente rari ed ormai introvabili sul mercato.
Le sette tracce iniziali danno vita alla prima testimonianza musicale degli Abyssic Hate, ovvero Cleansing Of An Ancient Race. Il demo, risalente al 1994, presenta un sound alquanto grezzo, violento, a tratti persino marcio. Assai eloquente è The Demon, preludio agghiacciante che precede la tiratissima From An Unknown Plane Of Existence. Gli Abyssic Hate propongono qui un canonico Raw Black, piuttosto distante da quello che caratterizzerà la band negli anni venturi. Lo screaming di Shane è tutt’altro che curato, tuttavia, pur evidenziando la mancanza di esperienza dello stesso, risulta in ogni caso estremamente diabolico. I riff sono freddi e ripetitivi, con alcune eccezioni, ma sempre comunque eseguiti dalla mano dell’unico ospite che accompagnerà Shane durante la sua carriera: Brad Johnston. Seguono in sequenza Cleansing Of An Ancient Race, Land Of Impenetrable Darkness e Damned For Eternity, track piuttosto simili fra loro che, per quanto riguarda le sonorità, rimandano ai già citati Darkthrone. La produzione del demo è scarna, essenziale, ma rende le atmosfere ancor più oscure, come ben si evince dalla successiva Tarrasque. La song in questione non si distacca affatto dal resto di Cleansing Of An Ancient Race, contrariamente a quanto accade con Bloodletting. Il capitolo conclusivo dell’opera si contraddistingue infatti per un incedere maggiormente cadenzato e dotato di sporadiche ma vigorose accelerazioni, che non lo rendono per nulla stancante. Registrato e mixato in dodici ore, il disco fu stampato in sole cento copie ed ebbe un successo incredibile. Cleansing Of An Ancient Race permise quindi agli Abyssic Hate di farsi conoscere ed apprezzare all’interno della scena Black underground d’Europa.
Eternal Damnation è il secondo lavoro contenuto su quest’interessante antologia. Si tratta stavolta di un EP inciso nel 1997 di cui sono state prodotte cinquecento copie. A differenza di quanto fatto con Cleansing Of An Ancient Race, A Decade Of Hate non propone la versione origiale del mini, bensì il frutto di una rimasterizzazione risalente al 2004. Eternal Damnation, altra terrificante introduzione, funge da incipit per la prima vera canzone del lotto: Knight Of The Living Dead. Il brano, insieme con The Blood War e Attack!, figurava originariamente nella tracklist di Depression, lavoro in realtà mai distribuito, se non a qualche amico e collega di Shane. Eternal Damnation è generalmente meno prorompente e più ragionato di Cleansing Of An Ancient Race. Ogni elemento è quindi curato discretamente, ad esclusione forse della produzione, la quale non supera certo i livelli offerti dal primo demo del gruppo. Enormi passi avanti sono stati invece fatti da Shane Rout per quanto concerne lo screaming, che appare ora lacerante e distruttivo come non mai. Human Despair è, all’interno del mini, quanto di più vicino musicalmente all’ideologia che contraddistingue gli Abyssic Hate, secondo la quale il novantanove percento della razza umana andrebbe eliminata dalla faccia della terra. Questo singolare credo tiene lontano dalla band australiana una larga fetta di ascoltatori Metal, proprio come vuole il buon Shane, il quale giudica la propria una musica per eletti. Le note tendenze nazionalsocialiste del gruppo, altro importante fattore che limita ulteriormente il già ristretto pubblico degli Abyssic Hate, sono sottolineate dalla presenza nella tracklist di The Victory Is Ours, inno dei germanici Absurd. La brevissima cover chiude al meglio Eternal Damnation, il quale non ottenne originariamente un buon successo di vendite nonostante fosse persino superiore al tanto acclamato Cleansing Of An Ancient Race.
Ultimo tassello di A Deacade Of Hate è Betrayed, pezzo piuttosto datato che, almeno inizialmente, non trovò spazio su alcun lavoro del complesso australiano. La label tedesca decise perciò di includere la canzone nella compilation No Colours Vol. 2 facendola diventare un classico, tanto che comparve successivamente pure sull’album Suicidal Emotions. L’andatura ritmata, i riff ossessivi, lo screaming lacerante fanno di questo brano una vera colonna sonora verso la morte. Betrayed sembra scritta apposta per essere ascoltata mentre si pone fine alla vita, possibilmente la propria. Quasi dodici minuti di puro terrore, disagio, angoscia, paura, sofferenza, depressione. Capolavoro, non ci sono altri termini per descrivere questa magnifica perla di arte oscura.
A Decade Of Hate è senza dubbio un uscita imperdibile per tutti i seguaci del Black Metal, una pubblicazione dal valore inestimabile vista l’irreperibilità dei lavori originali contenuti al suo interno. La No Colours Records non poteva fare regalo migliore a tutti coloro che, con intrepida attesa, aspettano l’imminente nuovo album del gruppo. Abyssic Hate vuol dire abbracciare le tenebre, Abyssic Hate vuol dire schierarsi dalla parte del male, Abyssic Hate vuol dire morte, Abyssic Hate vuol dire liberazione.