Voto: 
6.9 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Punishment 18 Records
Anno: 
2011
Line-Up: 

Mathijs Brussaard - Bass 

Toep Duin - Drums 

Bastiaan Brussaard  - Guitars 

Dennis Hartog - Guitars 

Adrie Kloosterwaard - Vocals 

Tracklist: 

1. History of a New Hell  01:12   

2. Freedom Less  03:32   

3. Blood Collector  03:20   

4. Ships of Enslavement  04:53   

5. A Stone for Your Skull  02:52   

6. Red Water  03:55   

7. Boiled by Dead Water  03:16   

8. Under Command  03:35   

9. New World Domination / The Endless Quest  08:33

Absurd Universe

Habeas Corpus

L’Olanda è sempre stata terra di grandi death metal bands in passato. Pestilence, Sinister e Asphyx in qualche modo hanno fatto da apripista per tante altre realtà più o meno famose del genere che dalle loro band madri hanno preso l’ispirazione, la potenza e la cattiveria giusta per suonare un genere non adatto a mediazioni. Tra gli ultimi arrivati in questo campo, ritroviamo gli Absurd Universe al loro debutto con questo Habeas Corpus, album prodotto dalla nostrana Punishment 18 Records. Si hanno poche notizie di questi ragazzi che decisero di unire le proprie forze solamente nel 2010 ma il prodotto che ci ritroviamo tra le mani risulta essere già abbastanza buono e potenzialmente capace di dire la sua.

Tralasciando l’artwork dell’album, a dire la verità leggermente infantile a livello di grafica, la prima vera sorpresa arriva con la potente Freedom Less. Trattasi di una traccia di puro death metal stile primi anni 90 con up-tempo martellanti, riffs impastati e la voce profonda di Adrie. Le sorprese sono poche ma d’altronde il gruppo si diverte a riversarci addosso tonnellate di brutalità e ci riesce bene. Alcuni intermezzi che troverete sparsi per l’album riprendono uno stile death/doom derivante chiaramente dai succitati Asphyx ed in queste sezioni le linee soliste delle chitarre giocano un ruolo molto importante per l’atmosfera di decadenza. Passando attraverso la tirata Blood Collector, arriviamo sino alla lugubre e dall’inizio doomeggiante Ship of Enslavement ove rulla di tamburi fanno da sottofondo a riffs penetranti e neri come la pece. Successivamente l’entrata di alcune soluzioni più tirate smuove le acque che, comunque, tornano ad essere putride in più parti.

Svariate influenze Slayeriane si possono ritrovare nelle successive A Stone for your Skull,Red Water e Boiled by Dead Water, specie in fase solista delle chitarre in una marcia forsennata che non conosce limiti. Le chitarre paiono inarrestabili nel loro macinare riffs ed il batterista, pur peccando di originalità, si dedica corpo ed anima a creare un vero e proprio invalicabile muro di violenza. Non c’è un attimo di tregua in questo folle massacro ed avvicinandoci alla fine dell’ascolto neanche l’inizio rallentato di New World Domination/ The Endless Quest è in grado di darci sollievo giacché i tempi veloci sono sempre dietro l’angolo e pronti a colpire, anche se alcuni brevissimi tempi medi sono più che adatti a dar una leggera varietà al tutto. Il suono cupo dei violoncelli sul finire della traccia ci accompagna in questa sortad i marcia funebre tipica, stilisticamente parlando, dei pirati. Tema trattato dalla band lungo tutto l’album.

Ad ogni modo, ci troviamo al cospetto di un lavoro per nulla originale ma comunque gradevole. Qui si tratta di death metal e c’è poco altro da dire. Gli appassionati del genere lo accoglieranno come una piacevole sorpresa, gli altri non ci faranno neanche caso ma è solo una questione di gusti.

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