- Duncan Patterson - mandolino, chitarra, basso, pianoforte, tastiere, percussioni
- Vie Anselmo - voce in Adoration
- Oana Alexandra Coman-Sipeanu - voce parlata in Cetatea Cisnadioara
- Gokce Coskun - violino
- Aoife Cuthbert - voce in Cetatea Cisnadioara e in Adoration
- Lisa Cuthbert - voce in Temptation, Adoration, Invidia, Cetatea Cisnadioara e The Silent Stars
- Ana Figueiredo - flauto
- Colin Fromont-Placenti - djembe, cajòn, darkuba
- Mark Kelson - voce in Damhsa na Gceithre Ghaoth, chitarra 12 corde
- Mila Maia - voce in Return To Spirit
- Steve Mullen - Uilleann pipes
- Veronica Neumann - voce in Immaculada
- Gina Rios - voce in Immaculada
- Nuno Roberto - chitarra portoghese, chitarra classica
- Viola Roccagli - voce in The Silent Stars
- Laura Santos - voce in Return To Spirit
- Filipa Vale - violino, violoncello
1. Immaculada
2. Temptation
3. Adoration
4. Damhsa na Gceithre Ghaoth
5. Invidia
6. Cetatea Cisnadioara
7. The Silent Stars
8. Return To Spirit
Immaculada
Frammenti di misticismo a cavallo tra tradizione gaelica e mediterranea trovano terreno fertile dove potersi unire in un unico sound nella nuova creatura di Duncan Patterson, già noto al pubblico sperimentale per la sua attività con Anathema e Antimatter.
Se già l’album di debutto del progetto Íon (parola in gaelico arcaico che significa “puro”), Madre, Protegénos, aveva rappresentato un’interessante itinerario nel folclore dimenticato e nell’esotismo più noir, il successore Immaculada continua sul percorso intrapreso, sfiorando lidi sempre più esoterici e misteriosi.
Il contesto di un’opera come Immaculada, pur essendo intriso dell’atmosfera mesta di Anathema e Antimatter, trae ispirazione dapprima dal timbro etnico dei Dead Can Dance, come testimonia l’ampio uso di strumenti tradizionali e l’estrema cura per la ricerca sonora.
Composto dallo stesso Patterson durante una serie di viaggi in Irlanda e Grecia, l’album scorre fluidamente nei suoi otto episodi, stregando l’ascoltatore sia con le sue sfaccettature tenebrose, sia con le sue eteree ballate.
Ad aprire il capitolo discografico interviene la title-track con i suoi toni antichi e segreti, che rievocano da vicino gli aloni acustici dei lavori già scritti da Patterson: la voce narrata di Veronica Neumann conferisce solennità al cerimoniale descritto da Immaculada, monotono ma contemplativo.
Le ritmiche cominciano a divenire movimentate con la seconda Temptation, in perfetto equilibrio tra tensioni mediterranee-orientali e folclore nordico: il mandolino di Patterson, unito alle magie tessute dai violini strazianti e dall’esoterismo che trasudano voci e percussioni, conduce il brano in modo appassionante, dando vita a una danza fuori dallo spazio e dal tempo.
A partire da Adoration è un susseguirsi di ballate che riecheggiano di sound irlandese e britannico, in cui a dominare sono i flauti e gli strumenti a fiato; Invidia rappresenta la gemma più preziosa di Immaculada, incastonata in un substrato acustico che si colloca intermedio ai sonetti neoclassici dei Poets To Their Beloved e al sapore Neo-Folk mediterraneo dei Rajna.
Anche i silenzi meditativi di Cetatea Cisnadioara vengono valorizzati dall’interpretazione degli innumerevoli musicisti che hanno preso parte al progetto, così come il commovente monologo The Silent Stars, che riscopre una certa vena cantautorale, mai estranea ad una particolare sensibilità Neo Folk.
Íon si staglia quindi come un piccolo gioiello della scena Folk europea, pur non presentando tratti unici all’interno del genere; il gusto di Duncan Patterson, già manifestato attraverso le sue numerose composizioni passate, sa condurre in un vortice di meditazione, costituendo un esempio di come sia ancora possibile produrre musica evocativa e contemplativa al giorno d'oggi.