- Mark Hoppus - voce e basso
- Craig Fairbaugh - chitarra
- Shane Gallagher - chitarra
- Travis Barker - batteria e tastiere
1. Lycanthrope (03:57)
2. Baby, Come On (02:46)
3. When Your Heart Stops Beating (03:12)
4. Little Death (04:05)
5. 155 (03:29)
6. Lilian (04:38)
7. Cliff Diving (03:40)
8. Interlude (01:12)
9. Weatherman (04:33)
10. No It Isn't (03:31)
11. Make You Smile (03:44)
12. Chapter XIII (05:07)
When Your Heart Stops Beating
Da quando i Blink 182 hanno deciso separarsi nel fabbrio 2005, si è parlato tanto (forse troppo) dei nuovi progetti di Tom, Mark e Travis. A fine maggio gli Angels And Airwaves di Tom DeLonge hanno dato alle stampe un album davvero superlativo, We Don’t Need To Whisper. Non potevano quindi essere da meno i +44, monicker dietro il quale si celano le menti di Mark Hoppus e Travis Barker. I +44 nascono nel 2004 e devono il proprio nome al prefisso internazionale del Regno Unito. Al contrario di Tom, che ha sempre avuto le idee chiarissime sul percorso da intraprendere, il gruppo dei due ex Blink 182 ha passato diverse vicissitudini prima di giungere al tanto sospirato debutto su full lenght. Inizialmente, difatti, il sound dei +44 doveva essere improntato sull’elettronica, così come era prevista una sola chitarra ed una voce femminile, in entrambi i casi quella di Carol Heller, poi dipartita per motivi personali. L’arrivo dei due chitarristi Shane Gallagher (The Nervous Return) e Craig Fairbaugh (già nei Transplants di Tim Amstrong e dello stesso Travis Barker) ha perciò cambiato le carte in tavola, apportando una buona dose di Punk Pop alle sonorità dei +44. When Your Heart Stops Beating, album d’esordio del gruppo, esce nei negozi il quattordici novembre 2006 e si presenta in ben tre formati, ognuno con la copertina di colore diverso (blu, verde e rosa).
Il disco si apre con Lycanthrope, pezzo che sembra raccogliere l’eredità lasciata dai Blink 182 e svilupparla. Le chitarre non sono taglienti, ma hanno un suono più orecchiabile ed armonioso, in perfetta sintonia con la straordinaria voce di Mark, qui decisamente meno aggressiva rispetto al passato. L’incedere è invece dettato dalla batteria di Travis, il quale dimostra gran classe ed una sempre maggiore creatività. Durante i ritornelli vi è un apprezzabile uso di cori, mentre dell’annunciata componente elettronica non c’è quasi traccia. Se il buon Tom DeLonge aveva esagerato ritenendo il suo uno dei migliori lavori degli ultimi anni, non sono da meno i suoi ex compagni di formazione nel definire la propria una proposta del tutto nuova e sperimentale. Nonostante si tratti di un sound libero e non definito, i +44 rimangono comunque legati ai Blink 182, molto più di quanto effettivamente abbiano fatto gli Angels And Airwaves.
Con il passare di minuti ci si accorge della discreta eterogeneità che caratterizza When Your Heart Stops Beating, lavoro suddiviso in pezzi tirati e dolci ballad. Baby, Come On, ad esempio, appartiene a questa seconda categoria, così come Little Death e Lillian, tutti brani rispettabili ma non eccelsi. I +44 danno sicuramente il meglio nei ritmi forzati della splendida When Your Heart Stops Beating, nelle melodie travolgenti di 155 e nei ritornelli appassionati dell’incalzante Cliff Diving. Al contrario, quando tentano di ripercorrere la strada di Tom e dei suoi Angels And Airwaves, i +44 non riescono ad esprimere del tutto il proprio potenziale, molto alto considerati l’estro e le abilità dei quattro musicisti americani. La piacevole Interlude anticipa Weatherman, ennesimo pezzo pacato e riflessivo dell'opera, mentre No It Isn’t, ben strutturata specialmente nelle parti vocali, raggiunge i livelli delle tracce migliori. In conclusione sono poste Make You Smile, dove è possibile apprezzare la soave voce di Carol Heller duettare con quella di Mark, e Chapter XIII, canzone purtroppo non all’altezza delle precedenti. La produzione, affidata a Jerry Finn (già al lavoro con i Blink 182, oltre ad A.F.I., Alkaline Trio, Boxcar Racer, Rancid, Pennywise e Sum 41), è sì buona, ma, se meglio curata, avrebbe potuto senz’altro conferire a When Your Heart Stops Beating un tiro maggiore.
Come prevedibile, non abbiamo a che fare con un disco rivoluzionario né tanto meno con un capolavoro. Nonostante ciò, i +44 hanno dimostrato al mondo di saperci fare, di poter proseguire dignitosamente sulla strada tracciata dai Blink 182. Le tanto attese componenti elettroniche sono presenti solo in minima parte su When Your Heart Stops Beating, tuttavia potrebbero rivelarsi in futuro un elemento chiave per i +44 ed il proprio stile musicale. Anche se di poco, sono gli Angels And Airwaves di Tom DeLonge ad aggiudicarsi la prima fantomatica sfida tra ex Blink 182. Onore comunque a Mark e Travis per essere stati capaci di scrivere un’opera valida ed al tempo stesso personale, perché, in fondo, When Your Heart Stops Beating è proprio questo: grinta e tanta tanta passione.