Dopo trent’anni di carriera i Cheap Trick, band americana proveniente da Rockford (Illinois) dedicano il loro nuovo lavoro alla propria città natale, sempre all’insegna di un Hard Rock patinato (da molti definito Power Rock) che pone in primo piano la costruzione attenta e sagace di melodie e cori sempre di ottima presa sugli ascoltatori.
Sono passati tre anni dal precedente Special One ma lo smalto dei nostri è rimasto inalterato, e, anzi, potremmo aggiungere che da tempo la band non sfornava alcune chicche come quelle presenti su Rockford.

Partiamo proprio da Perfect Strangers, il secondo pezzo, una gemma di Rock melodico, forte di un refrain che conquisterà sin dal primo ascolto; la melodia aggrazziata e tosta del pezzo è frutto della collaborazione con Linda Perry (penso che tutti se la ricorderanno per il tomentone delle 4 Non Blondes… da lì in poi Linda ha scritto hit numerosi  per vari artisti, quali Pink e Christina Aguilera). Il chitarrista Rick Nielsen e il cantante Robin Zander hanno adattato il loro personalissimo stile ad un suadente ritmo Rock che ipnotizza sin dalle prime plettrate della chitarra sudista che ci accompagna per tutto il brano.
Altrettanto vincente è l’opener, Welcome To The World, un pezzo frizzante e vivece, decisaetnte energico, che rilancia anche la linea ritmica formata da Tom Petersson (basso) e Bun E. Carlos (batteria), decisamente energici nel sottolineare con i propri sturmenti la linea melodica creata da Zander e Nielsen, nonché l’uso smodato dei cori, in cui sono impegnati tuttii musicisti.
La prima parte del disco è legata ai momenti migliori, come ci dimostra anche l’ottima If I Take A Lifetime, un a canzone di puro rock-pop che farà rabbrividire i puristi dell’Hard Rock ama che senz’altro si fa valere per melodie suadenti che non vi abbandoneranno più (anche se le chitarre non sono esattamente il massimo).
Non mancano momenti più dolci e delicati come nel caso del lento assolutamente imprevedibile intitolato O Claire, un brano che necessita più ascolti per essere digerito ma che sfoggia una linea vocale di Zander veramente particolare.

Il sound del disco è fresco ed allo stsso tempo datato ed esalta a dovere il riffing personalissimo di Nielsen; il produttore di Rockford è lo stesso uomo che firmò il ritorno sulle scene dei nostri nel 1996, con l’album autointitolato Cheap Trick, ossia Steve Albini.
Da molti Rockford è già stato già citato il miglior album dei nostri da tantissimi anni; difficile dire se ciò risponde a realtà ma di certo dal 1996 ad oggi questo CD contiene il più alto numero di hit che i Chep Trick abbiano prodotto.
I nostalgici del Power Rock e i neofiti avranno pane per i loro denti.