- Björn "Speed" Strid - voce
- Ettore Rigotti - chitarra, batteria, voce, tastiera
- Mirco Andreis - basso
- Claudio Ravinale - testi, voce
1. Resurrrection Code
2. Mindtricks
3. Celestial Furnace
4. Nihilistic Overdrive
5. Parting Ways
6. Venom Leech and the Hands of Rain
7. Liquid Wings
8. Process of Annihilation
9. Last Breed
10. A Taste of Collapse
11. Mouth for War (Pantera cover)
Mind Tricks
Avevamo abbandonato i nostrani Disarmonia Mundi al secondo album Fragments of D-Generation, eccezionale prova di personalità che aveva garantito alla band di farsi largo nel panorama internazionale, grazie anche all’apporto del grande Bjorn “Speed” Strid dei Soilwork alla voce growl: li ritroviamo a distanza di due anni con Mind Tricks, sempre pubblicato per l’italiana Scarlet Records, sempre attenta a mettere in rilievo le nostre realtà nell’ambiente main-stream.
Dopo la buona performance data nelle tracce di Fragments of D-Generation, il carismatico e attivissimo Strid è ormai diventato parte integrante della formazione italiana, affiancando Ettore Rigotti e Claudio Ravinale con il suo growl acuto e sempre impetuoso.
Il problema legato alla musica dei Disarmonia Mundi è l’ampia ispirazione ai canoni dello stile proprio degli ultimi Soilwork di Strid e degli In Flames dell’epoca post-Reroute to Remain: il dilemma per chi si prepara per il confronto con il nuovo Mind Tricks, che continua sulla scia del full-lenght precedente, è comprendere se valorizzare le doti tecniche e l’abilità nel song-writing del quartetto, o se lasciar cadere tale realtà musicale nel calderone delle band fotocopia dello scenario Death/Thrash svedese.
Le canzoni si presentano tutte in ottimo stato: l’opener Resurrection Code introduce già nel sound moderno dei Disarmonia Mundi, fatto di distorsioni, synth di Soilworkiana reminescenza, voci che si accavallano con grande efficacia e un ritmo gradevole ed aggressivo al tempo stesso; e come la tilte-track sembra affiorare dal contemporaneo Come Clarity degli In Flames (riff iniziale parecchio simile a Take this Life), così gli altri brani hanno numerose sezioni riconducibili alle storiche canzoni dei due gruppi svedesi sopra citati.
Dal punto di vista tecnico, Mind Tricks è impeccabile, una vera bomba sonora che tramortirà l’ascoltatore pur mantenendo un approccio sospeso e melodico: testimonianza di questo timbro dai toni elettronici ed impetuosi è data dalla bellissima Celestial Furnace, cattiva nel riffing di chitarra quanto distesa nei ritornelli, binomio già presente in pezzi tratti dal precedente platter come Red Clouds.
Le linee vocali poi rimangono sempre il cardine principale delle composizioni dei Disarmonia Mundi, varie, contorte e curate nei minimi dettagli.
Non si può quindi parlare di punti deboli dimostrati dalla band italiana, che persevera nella sua crescita stilistica, essendo ormai giunta al terzo capitolo discografico: il Thrash moderno contaminato di elementi Death svedese conserva quel fascino proprio dei celebri prodotti scandinavi e non si distanzia in nessun aspetto.
In definitiva, Mind Tricks potrà essere apprezzato o dai fans del sound Soilwork/In Flames, emulato ormai all’infinito seppur in forme diverse, o dai nuovi adepti del genere, che cercano la perfetta unione tra melodia e violenza per un song-writing elegante e ricercato. Si sconsiglia l’ascolto invece ai cultori del genere in senso generale, che non troveranno nulla di nuovo o di originale nell’album, ma vedranno riproposti i soliti canoni impartiti dai maestri svedesi.