- Anneke van Giersbergen - voce
- Hans Rutten - batteria, percussioni
- René Rutten - chitarra
- Hugo Prinsen Geerligs - basso
- Frank Boeijen - tastiera, programmazione
1. Locked Away
2. Saturnine
3. Amity
4. The Mirror Water
5. Red is a Slow Color
6. Sleepy Buildings
7. Travel
8. Shrink
9. In Motion, Part II
10. Stonegarden (v. 2003)
11. My Electricity
12. Eléanor
13. Marooned
14. Like Fountains
Sleepy Buildings
Dopo aver rilasciato Souvenirs ed aver constatato come i pareri generalmente discordassero fra loro (come d'altronde era già capitato per i precedenti album), i The Gathering preferirono non prestare troppo peso alla questione e concentrarsi sul loro tour e sulla preparazione del nuovo album; intanto, la Century Media, dopo le note vicende contrattuali e il deterioramento dei rapporti (sfociati nella creazione di un'etichetta indipendente, la Psychonaut Records), decide di rilasciare in cd e dvd questo live registrato al teatro Lux di Nijmegen in Olanda il 21 e il 22 agosto 2003, l'ultimo disco della band olandese edito dalla label tedesca. La sostanza è diversa da tutti gli altri album in quanto assistiamo ad un generale riarrangiamento e reinterpretamento dei brani, prelevati dal periodo fino al 2000 della loro carriera (Souvenirs ovviamente non può figurare per motivi contrattuali). Se ci limitassimo a questo il live non avrebbe tanto valore, invece quel che si ha fra le mani è proprio un'opera nuova, dove tutti i brani vengono ricostruiti da zero e ricreati: non più un rock cupo combinato ad una miscela sperimentale (inerente al trip-hop, all'electro-goth, alla psichedelia ecc.), ma una sorta di scarnificazione dei brani con un approccio minimalista, dove gli strumenti acustici prevalgono riuscendo a ricostruire i pezzi come nuovi, anche quelli più vecchi, in questo approccio. Le somiglianze con i Pink Floyd, grossa fonte di ispirazione per il gruppo, si notano. Quindi, un dark rock acustico, o meglio, semi-acustico, dato che alcuni elementi elettrici (ed elettronici) non vengono abbandonati del tutto. Viene privilegiato il particolare sonoro, ogni canzone viene scomposta e ridotta ai minimi termini in modo tale da divenire invece anche più vissuta, e far risaltare la voce di Anneke, figura centrale della musica dei The Gathering che emerge in tutta la sua forza e il suo splendore. Emerge perché il resto si svuota e lascia aperti questi grossi spiragli in cui si miscela sua la voce candida. E come se ciò non bastasse, la loro enorme classe e la loro intelligenza compositiva riescono a rendere il disco fresco, attuale, per niente stantio pur se non particolarmente innovativo. Un interessante esperimento, che alcuni hanno visto come un ideale incontro fra passato e presente su cui la band olandese avrebbe potuto rifondare la propria musica. Come minimo, un'esibizione dal vivo di una qualità che non si riscontrava da anni, e di una raffinatezza e di una classe invidiabili.
Basti pensare a brani come l'iniziale Locked Away che adagia un leggero, melodico pianoforte sui ruvidi accordi acustici, alla successiva Saturnine che colpisce al cuore con la dolcezza della musica e della voce di Anneke... e così via con la dolcezza e la malinconia del pianoforte di Amity, pianoforte che poi assume toni classicheggianti in The Mirror Water in uno stupendo apparato di rock decadente e note folkloristiche. Bisogna dire che sono proprio i vecchi brani a fare la figura migliore, vista l'enorme differenza con il passato. Proprio con The Mirror Water vediamo quanto sia lontano il goth/death sinfonico dell'originale brano. Mentre con brani come Eléanor che si avvicina alla ballad lenta dolce e malinconica, o In Motion # 2 che capovolge la densa emotività dell'originale diventando minima, vellutata e intima, si assapora nota per nota la mutazione subita.
Fra tutte le canzoni ne figura una inedita, Sleepy buildings che da anche il titolo all'album, breve ed incentrata sul binomio costituito dalla voce di Anneke e dal pianoforte melodico.
In definitiva ciò che stupisce di più di quest'album è, a parte l'immensa abilità da parte dei The Gathering di sapere non solo interpretare i propri brani, ma anche reinventarli, l'atmosfera unica e intima che gli olandesi sanno ricreare nei loro concerti, arrivando a stabilire un feeling unico con gli spettatori e a rendere le emozioni di ciascuna loro nota ancora più intensa e particolare. Il sottotitolo "a semi acoustical evening" rende al meglio l'idea di un gruppo in contatto diretto con i propri fan solamente per condividere il piacere di una serata passata insieme. Tutto ciò che bisogna saper fare è soltanto lasciarsi andare e fermarsi un attimo per contemplare e godere della loro musica.