- Dave Grohl - voce, chitarra, batteria
- Taylor Hawkins - voce, batteria
- Chris Shiflett - chitarra
- Nate Mendel - basso
- Norah Jones - voce, pianoforte
- Josh Homme - chitarra
- Joe Beebe - chitarra
- John Paul Jones - mandolino, pianoforte
- Petra Haden - violino
- Danny Clinch - armonica
- Rami Jaffe - tastiera
- Nick Raskulinecz - basso
DISCO 1
1. In Your Honor
2. No Way Back
3. Best Of You
4. DOA
5. Hell
6. The Last Song
7. Free Me
8. Resolve
9. The Deepest Blues Are Black
10. End Over End
DISCO2
1. Still
2. What If I Do?
3. Miracle
4. Another Round
5. Friend Of A Friend
6. Over And Out
7. On The Mend
8. Virginia Moon
9. Cold Day In The Sun
10. Razor
In Your Honor
Chi avesse visitato in questi giorni il sito dei Foo Fighters, band capitanata da Dave Grohl, ex batterista degli oramai leggendari Nirvana, avrebbe trovato, in prima pagina, una specie di "count-down", una cornice nera su sfondo bianco alquanto bizzarra, e una data misteriosa alla quale si sarebbe dovuti arrivare.
Ora, col senno di poi, capiamo che quello stratagemma altro non era se non la data d'uscita del nuovo ed inaspettato lavoro in studio della band americana, presentatasi all'obiettivo discografico con un bagaglio musicale di tutto rispetto. In effetti, i dieci anni trascorsi dal loro cd d'esordio (quell'omonimo Foo Fighters, disco di platino che fece acclamare Dave Grohl dalla critica musicale come "degno successore di Kurt Cobain") hanno contribuito non poco alla crescita stilistico-musicale della band, ora più vicina al "botto discografico" con questo doppio cd intriso di Rock duro e poesia nichilista neo-Grunge.
E' lo stesso Grohl ad ammettere la rinascita musicale e la ritrovata verve che caratterizzò la formazione durante i primi spasmodici anni, durante quella prima metà dei '90, spartiacque tra la vecchia generazione "capellona e caciarona" da quella "senza Dio" del decennio scorso: "Ci eravamo stancati di avere solo due o tre belle canzoni a cd", spiega un eclettico e rinato Grohl, "avevamo bisogno di ritrovare noi stessi e la nostra ispirazione attraverso una rielaborazione della nostra stessa musica". L'intervista, uscita settimane prima che In Your Honor fosse nei negozi, aveva quel classico gusto amaro che caratterizza sparate strumentali del genere; ebbene, ora che abbiamo tra le mani ciò di cui parlava, bisogna ammettere che Grohl aveva ragione: i nuovi Foos potranno anche non piacere, ma il salto di qualità fatto con quest'ultima fatica discografica va riconosciuto in pieno.
Più che analizzarne le canzoni di questo doppio cd (tutte strutturate e ben concepite), bisogna carpirne "l'anima", per poi riuscire a viaggiare con la mente attraverso la voce suadente e graffiante di Dave: un viaggio molto strano, a dir la verità, che ha quasi il gusto di una rimpatriata nel "fatato Regno del Grunge" per i componenti del gruppo.
In Your Honor è un cd che suona come un carrillon durante una cerimonia funebre, con il quale si passa da urli rabbiosi e visceralmente melodici (Best of You, The Deepest Blues are Back, come un po' tutte le canzoni del primo disco) a sussurri incalzanti e ballad strappalacrime (tutto il secondo disco).
Fedeli a loro stessi quando ancora non erano non troppo velatamente commerciali, i Foo Fighters rimangono ora ben piantati sui nuovi binari tracciati con questo album, viaggiando a vista e seguendo la luce raggiante della musica ispiratrice (Nirvana, ovviamente, ma anche Oasis, Pearl Jam, Springsteen, Queens of the Stone Age), ma avendo tra le mani solide "carte di navigazione" (dall'attivismo politico contro George Bush fino alle ideologie ufologiche portate avanti anche attraverso un concerto a Roswell). Tante e buone anche le partecipazioni esterne, come quelle di Norah Jones (Virginia Moon) e dell'ex Led Zeppelin John Paul Jones (Miracle). Nel complesso, perciò, si deve promuovere questo doppio cd con una sufficienza piena, meritata sul campo attraverso le emozioni suscitate dalle song e dai "padri spirituali" di questo In Your Honor.