- Mikael Kiske - voce
- Jens Mencl - basso
- Kay Rudi Wolke - batteria
1. Be True To Yourself
2. The Calling
3. Somebody Somewhere
4. Burned Out
5. New Horizons
6. Hunted
7. Always
8. Thanx A Lot
9. Time’s Passing By
10. So Sick
11. Do I Remember A Life?
12. A Song Is Just A Moment
13. I Don’t Deserve Love
14. Sacred Ground
15. Can’t Tell
Instant Clarity
L’album Instant Clarity (mixato da Charlie Bauerfiend) segna l’inizio della seconda parte della carriera di Michael Kiske, biondissimo lungocrinito singer degli Helloween negli anni ’80 ed ora calvissimo cantante di rock.
Questo primo album, uscito inizialmente per la Raw Power ed ora ristampato da Frontiers, si pone sulla scia di Chamaleon, LP dello scandalo per i fan della band tedesca, che per poco non fece per sempre fallire il gruppo. Kiske, deciso a continuare sulla strada di Chamaleon e sempre più contrario da un lato alla politica commerciale delle label, dall’altro all’ambiente metal non più di suo gusto, inizia a comporre pezzi suoi di differenti e numerose ispirazioni diverse.
Il primo prodotto è questo Instant Clarity, che unisce alcune derivazioni metal (qualcosa c’è ancora) a sorprendenti interpretazioni hard rock o AOR che sconvolgono i fan degli Helloween della prima ora.
Una delle poche song ancora “metal” è The Calling, scritta a quattro mani con Adrian Smith (chitarrista degli Iron Maiden); il pezzo, decisamente veloce, convince con cori molto aperti che mettono sugli scudi la voce eccelsa di Michael e con un riffing in stile cavalcata di maideniana memoria.
L’altro brano più metal-oriented del disco è poi New Horizons, scritto sia con Smith che con l’ex collega Kai Hansen (anche lui ex Helloween ed ora Gamma Ray); il pezzo è decisamente il più aggressivo del lotto e vede un gran spolvero della voce di Kiske con riff cristalline degni manifesti dell’arte di Hansen.
A parte questi episodi il lungo album è un susseguirsi di sorprese stilistiche che vanno dalla soft rock Burned Out, scritta dal chitarrista Chiriaco Taraxes, alla ballad Time’s Passing By, molto drammatica (dedicata al batterista degli Helloween morto suicida Ingo Schwichtenberg), per passare alle voci filtrate e al rock moderno di song come Hunted o Thanx A Lot, quasi un mix assurdo di Led Zeppelin e Red Hot Chilli Peppers con la voce di Kiske.
Non manca nemmeno il brano “giunge” intitolato Somebody Somewhere e la lunga suite rock (oltre dieci minuti di canzone), Do I Remember A Life?, imperniata liricamente sulle delusioni passate della vita del singer.
Al CD vengono aggiunte ben quattro bonus track di ottimo livello che rendono il prodotto decisamente più ricco.
Nel complesso Instant Clarity è un lavoro complesso e dai molteplici orientamenti, che preso tutto d’un fiato può rivelarsi indigesto ma che digerito poco per volta sarà gradevole per molti.
Ascoltatelo con calma.