- Luca Morino - Voce, chitarra
- Fabio Barovero - Voce, fisarmonica
- Bienvenu Nsongan - Voce, percussioni
1. Da Qui ai Caraibi
2. Dea
3. Il Treno del Sole
4. Mia Macchina Mercedes
5. Cartoline
6. Cannibal
7. Souvenir de Tulum
8. Qualcuno verrà da te
9. La Casa Brucia
10. Can Anrabia
11. Bentornata nel Campo
Dea
Il panorama musicale non smette mai di stupirci. Solitamente quando si vuole sentire della musica caraibica o che comunque evochi le sonorità tipiche dei paesi caldi, si cercano gruppi o artisti che provengano da quei posti, come i musicisti cubani o quelli di Santo Domingo. Mai, però, ci saremmo immaginati che tre ragazzi provenienti dalla nostra Torino che, in questi ultimi mesi, è stata sotto i riflettori di tutto il mondo per le olimpiadi invernali, potessero mettersi a suonare della tipica musica calda e movimentata mischiata con le nostre più tipiche melodie meridionali. Bene, questi sono i Mau Mau che tornano nel panorama musicale, con la loro ultima creazione Dea.
Per far ambientare sin da subito l'ascoltatore, il cd si apre con Da Qui Ai Caraibi proprio per mettere bene in chiaro, dove verrà proiettatto l'ascoltatore. Ritmi suggestivi con bassi pieni e fisarmoniche campionate, il tutto cappeggiato da una voce a metà tra il melodico e il sussurato. Il vero movimento, però, deve ancora venire. Lo troviamo subito dopo in Dea, in cui si assiste a un mix di ritmiche tribali sorrette da fiati e strumenti rurali. Il pubblico inizia a scaldarsi e con Il Treno del Sole, si lascia completamente trasportare nei territori aridi e ruspanti del meridione dove il sole batte a più non posso. Tutto il cd è un bellissimo catalogo di quelle che sono le sensazioni che si provano nel viaggiare per il mondo caliente del sud, non solo italiano ma del pianeta terra intero. Non c'è un brano che sia uguale all'altro per emozioni, odori e profumi che le canzoni evocano. Allora eccoci immersi nel mondo gitano in cui non può non mancare una Mia Macchina Mercedes "vecchia di vent'anni". Grandissima canzone che evoca le tradizioni gitane in tutto e per tutto. Sia a livello di strumenti e sonorità, che per stereotipi e cultura di questa etnia senza terra la quale, proprio per questo, suscita spesso nel mondo artistico parecchia curiosità. Ovviamente quando si viaggia in lungo e in largo, si cerca sempre di spedire delle Cartoline ai nostri parenti e amici. Ecco quindi che il brano assume una connotazione a metà tra il malinconico e la felicità; due sentimenti opposti ma che ben sono raffigurati dall'immagine della cartolina. Viaggiando, però, ci si diverte anche tantissimo e quindi c'è bisogno di movimento! detto fatto: basta selezionare Cannnibal che mischia in maniera davvero suggestiva gli strumenti tribali con quelli molto più moderni quali i sintettizzatori e i campionatori. In Dea troviamo anche una canzone che è il frutto di una collaborazione dei Mau Mau con i famosi Sud Sound System; si tratta di La casa brucia, ovvero una botta di potenza e ritmica allo stato puro. Dopo questo lungo viaggio, si ritorna a casa e come dice il testo di Bentornata nel Campo, "Tu non sapevi di partire e non sapevi di tornare". Il ritorno a casa dopo un'avventura quale è quella di una vacanza (in questo caso sonora), evoca sempre un pò di malinconia e nostalgia per aver lasciato alle spalle così tante sensazioni positive. Il brano, quindi, è piuttosto lento e cadenzato con ritmi blandi e quasi ipnotici.
Insomma, Dea è un album parecchio convincente che cerca di esplorare terreni musicali che ancora non sono stati scoperti e che, proprio per questo, sembrano quasi in balia di una certa anarchia sonora dove non si riesce a capire quale sia il timbro portante che caratterizza il tutto. Forse è proprio questo che risulta ancora difficile digerire ma, dopo pochi ascolti, sembra già di aver captato quali sono le anime essenziali che muovono le fila di questa "Dea musica".