Dopo oltre quindici anni d’assenza e dall’ultima uscita da studio ecco che tornano in vita i mitici Survivor con un album decisamente convincente che riporterà in auge questa top band degli anni ’80. In tal senso basti ricordare song come Burning Heart della colonna sonora di Rocky IV o Eye Of The Tiger sulla colonna sonora di Rocky III per capire di chi stiamo parlando, ossia di signori che hanno dettato legge per l’AOR degli anni ’80, sfornando uno dopo l’altro un pugno di album di elevatissimo livello qualitativo.
A metà decennio di questo nuovo secolo ecco quindi che l’italiana Frontiers riesce nel terzo miracolo a favore dell’AOR; dopo aver resuscitato e aver inserito nella propria scuderia mostri sacri come Journey e Toto, che entrambi hanno dato vita ad ottimi album, i nostri riescono anche nell’impresa, che forse per certi punti di vista si presentava anche più ardua, di presentare la reunion dell’acclamata band americana.
Possiamo affermare senza dubbio che il nuovo album Reach ha tutte le carte in tavola per soddisfare tutti i fan di vecchia data della band ed anche i neofiti dell’AOR, che solo ora si affacciano a questo bellissimo mondo e non possono non rimanere affascinati dalle composizioni di Frankie Sullivan (chitarra) e Jimi Jamison (voce).

Nel’arco delle dodici tracce presentata in Reach (album dal titolo conciso quanto convincente che vuol forse sottolineare il fatto di aver realizzato la reunion della band) è possibile passare attraverso tutti trademark tipici dei Survivor, vivendo in pieno delle melodie veloci e di grande presa come quelle di Neverthless o della radiofonica The Rhythm Of Your Heart, che sembra uscita direttamente da un disco anni ‘80.
Allo stesso modo possiamo ascoltare brani più drammatici e ricolmi di enfasi (ricordatevi, come riferimento, delle colonne sonore di Rocky per intenderci) come il meraviglioso Fire Makes Steel, che fa del crescendo emozionale nel passaggio da strofa a bridge il suo punto di forza.
Lo smalto dei Survivor emerge con tutta la propria efficacia anche nei brani più rilassati come Seconds Away, un ottimo esempio di westcoast AOR che riconcilia con la melodia e mostra il lato più dolce di Jimi Jamison alla voce mentre ci regala un Marc Droubay, alla batteria, particolarmente originale ed ispirato.
Pochissimi gli episodi sottotono, come forse la smorta One More Chance, che vorrebbe essere un altro episodio da radio ma risulta un po’ troppo soffice e inconcludente.
Le brevi cadute di tono sono poi ribaltate da prove superlative come quella che ci regala Frankie Sullivan con i fraseggi di chitarra di Gimmie The World, che ci riportano a più pari nel mondo dorato dei Survivor. Se amate l’AOR scritto dai maestri del genere fate vostro Reach.