ENRICO FRIDLEVSKI - voce
MARCO GHERARDI - chitarre
FABIO SALVI - tastiere
ANDREA CIACCHINI - basso
LUCA GUIDI - batteria
1. Anche i filosofi (feat. Mario Venuti)
2. Il mio sguardo sulle cose
3. Vieni qua
4. Veloci e lenti
5. Figlio del mio tempo
6. Andata e ritorno (feat. Giovanni Baglioni)
7. Precipitato insoluto (feat. Mauro Ermanno Giovanardi)
8. Ultimo cielo
9. La stravaganza
Thisastro
Esiste un'interzona popolata da musicisti che fanno musica di qualità ma che fa fatica ad emergere poiché non appartiene a nessuna setta confinata nel sempre più indistinto calderone delle produzioni di tendenza (leggesi indie) ma che allo stesso tempo riesce a distinguersi – lo stesso a fatica – soltanto in virtù di certe contingenze di mercato.
Proprio da quest'area sono poi emersi grandi personaggi che la meritata notorietà l'han raggiunta e conosciuti ed apprezzati da tutti comunque restano talvolta appannaggio delle radio più intelligenti o di altri contesti non troppo popolari.
Facciamo due nomi per chiarire in un esempio: Mario Venuti e Mauro Ermanno Giovanardi.
Due nomi non casuali però, poiché in Thisastro dei Vick Frida ci sono tutti e due (il primo in Anche I Filosofi, la voce dei La Crus in Precipitato Insoluto).
Se fin qui ci siamo capiti allora possiamo anche capire perché fino ad oggi i Vick Frida non li abbiamo sentiti nonostante esistano dal 2000.
Partiti con un'elettronica di area dance e finiti anche in compilation insieme a Jamiroquai e Craig David, si dedicano successivamente alla ricerca ed alla composizione per poi maturare un primo album in italiano incline al cantautorato ma sempre contaminato da quelle loro pulsioni sperimentali.
Tantissime altre esperienze ed incontri che confinano con il teatro e con le colonne sonore li portano a noi con questo ThisAstro che tutto è tranne che un disastro, album che captato dalle orecchie giuste dovrebbe passare in heavy rotation da tutti i principali network.
La canzone melodica italiana d'autore filtrata da un approccio affatto snob e pervasa da ottime intuizioni new wave che si palesano in seducenti e morbidi synth, atmosfere raccolte ma sempre disposte ad aprire finestre per far entrare luminosi raggi di luce positiva e soprattutto un approccio immediato, un'orecchiabilità che spinge facilmente al repeat. Ed in brani come Figlio Del Mio Tempo, anche un pizzico di Fossati
Disco per chi della leggerezza sa coglierne le virtù.