- Gianni Brianese - Bass
- Massimo "Max" Nicoletti - Percussion
- Bruno Romani - Vocals, saxophone
- Annalisa Scroccaro - Keyboards
01. I Don't Wanna Be (A Frustrated One)
02. This Is Religion
03. Assenza di pensiero
04. Staticità malata
05. L'arido utile
06. Lamiera
07. Riflessi conseguenti
08. Tempo
09. Spazio
10. Grigia miseria (parte II)
11. Assenza di ideali
12. I Don't Wanna Be (parte II)
13. Grigia miseria / I programmi agli inferi
14. Zingari in viaggio
Sorvegliare e Punire 1983/1984
Tra i tanti gruppi lasciati fuori dalla retrospettiva “Crollo Nervoso” sugli anni italiani del post-punk, in molti potevano a buon diritto reclamare la loro fetta di gloria – ma nessuno quanto i Detonazione.
Sebbene il gruppo di Udine venga citato nel terzo DVD della serie, il rammarico di veder evitata ( con garbo) una delle compagini più valorose di quei tempi è sempre tanto.
Formato nell' estate del 1983 e guidato musicalmente da Massimo Nicoletti ( percussioni, tastiere) e Bruno Romani ( voce, sassofono) - gli unici due membri reduci da altre esperienze musicali - il sestetto si getta fin da subito a capofitto nel circuito underground italiano ( nel senso più nobile del termine) grazie soprattutto alla figura da guida vate di Marco Pandin, legato a doppio filo alla figura di Rockgarage, una delle fanzine più stimate in Italia.
La Sometimes records ( autrice di ristampe degne di nota, come il primo audiotape dei Tomografia Assiale Computerizzata) decide finalmente di mettere una parola definitiva sull' argomento, presentando - in un' operazione analoga per progetto a quanto fatto con gli Starfuckers - la raccolta "Sorvegliare E Punire", contenente gli episodi centrali e senza dubbio a più scarsa tiratura già a quei tempi, per questi ed altri motivi comprensivo di quanto prodotto tra il 1983 ed il 1984, due anni, come vedremo, molto diversi per la parabola del gruppo.
Ecco allora completato magnificamente il quadro Detonazione, con la trafila di uscite che racchiude il primo 7" "Sorvegliare E Punire", l' altro 7" "L' Arido Utile" e l' EP 12" "Riflessi Conseguenti", tutti originariamente pubblicati dalla Tunnel Records, più due tracce estratte da compilation di artisti vari - la prima proprio da Rockgarage e la seconda da "The Other Side Of Futurism" dalla serie Tribal Cabaret -, a contrassegnare il percorso stilistico della band, partita con intenzioni DIY ed associata fin da subito alla violenza di gruppi come Crash Box o Indigesti ( compaiono persino nel disco live "Rovina Hardcore"), per poi evolversi in maniera decisamente arty nel corso degli anni, particolarmente anche grazie al diverso uso delle tastiere che ne fecero.
La sorprendente tenacia con cui il gruppo cerca, riuscendoci, di non piegarsi alla regola imperante del post-punk italico ( prendi un gruppo americano o inglese e tributagli la tua carriera) del primo vagito “Sorvegliare E Punire” è la prima caratteristica che bisogna tenere a mente per mettere bene a fuoco l' estrema originalità del prodotto cui ci troviamo di fronte: sebbene nelle quattro tracce si avverta un certo citazionismo ( se This Is Religion non vi ricorda niente smettete subito di leggere), tutto è volto allo smascheramento serioso del rock in quanto tale, in quella che potrebbe benissimo configurarsi come l' ennesima riproposizione delle burle che molti artisti new-wave rivolsero verso i più fortunati cugini machi e springsteeniani.
Un contesto maledettamente evocativo, raro da trovare – specialmente se in Italia, che porta all' esaltazione di questa manciata di canzoni e successivamente della raccolta intera, considerando inoltre le coordinate già di per sé squilibrate e non meglio rifinite lungo la quale si orientano: la violenza e l' imprevedibilità della no-wave, unita ad un funk ironico ed esagitato, atto a relegarsi sostanzialmente alla teoria sulla velocità del punk, da cui a malapena riescono ad uscire due ritornelli a brano.
L' inedito risultato è rispecchiato nel quarto d' ora di schizzati sperimentalismi rumorosi, che trovano il loro naturale epicentro nell' iniziale I Don't Wanna Be ( A Frustrated One).
I due brani del singolo “L' Arido Utile” riprendono il discorso lasciato in sospeso nemmeno un anno prima, portando al massimo possibile la vena sperimental-rumorista del gruppo, e se possibile lasciando a casa un po' della prima furia: anche qui però il copione strumentale non cambia, con il sax a farla da padrona, con l' intensità ammaliante che lo contraddistingue, sia nei due minuti impazziti di L' Arido Utile che in Lamiera, dove va rafforzandosi il binomio sax-elettronica, fondamentale prerogativa per la perfetta affinità che si andrà a riscontrare nel loro picco massimo di espressività, “Riflessi Conseguenti”.
Con il suddetto EP del 1984 i Detonazione infatti abbandonano l' energia e l' incandescenza di pezzi che sembravano scritti apposta per i live al solo fine di dedicarsi anima e corpo al nuovo corso elettronico, che in quegli anni si stava implacabilmente imponendo, grazie ovviamente agli exploit dei neo man-machine John Foxx, Gary Numan, gli ultimi Ultravox e gli Human League.
Se possibile, la nuova maschera del sestetto si rivela ancor più geniale e riuscita.
Sebbene l' assenza di velocità ed impatto si faccia sentire, difatti il senso di alienazione disturbato della loro musica raggiunge livelli parossistici, attestandosi lungo i sei brani attorno a lunghe litanie elettronicamente scarne, in cui la mansione svolta dal sax ( assomigliante ad una versione pomposa e funk di quello di Ted Milton) viene accentuata da un corposo ed accurato lavoro percussivo e da mille altri oggetti rumoristici in generale.
E tuttavia, la sezione tastieristica è l' indiscusso asso nella manica: Riflessi Conseguenti e Tempo sono due lunghe litanie, dove il cantato ridotto al minimo ( e sempre più introspettivo) trasmette toni di totale isolamento e distacco e tutto l' ensemble in particolare sembra essere stato catapultato sull' Hiroshima ( assolutamente non Mon Amour) post-bombardamento nucleare.
I toni astratti vengono poi dilatati, resi elastici, nel successivo Spazio, e perpetuati ulteriormente nelle digressioni sintetiche di Grigia Miseria (Parte II) e Assenza Di Ideali, poco prima che I Don't Wanna Be (Parte II) faccia implodere il tutto in una serie di tormenti da caotico Fodderstompf.
Menzione meritata anche per gli ultimi due estratti da compilation Grigia Miseria – I Programmi Agli Inferi e Zingari In Viaggio, dove non si può far a meno di notare la maestria con cui i Detonazione riescono a far loro musica di stampo improvvisato, con ancora una volta l' energia degli schemi ritmici e percussivi a far da contraltare alla tagliente e fredda elettronica: un gruppo, i Detonazione, di cui non ci si stanca proprio mai.