Narqath - Guitars, Bass, Vocals, Keyboards
JL Nokturnal -Synth, Guitars
Chernobog - Drums
Niflungr - Vocals, Bass
1. In Deathlike Silence 04:33
2. Pohjoisen Valkoinen Kuolema 04:16
3. De Masticatione Mortuorum 03:10
4. Vihasta ja Veritöistä 07:49
5. Hail the Whore 05:33
6. Ex Nihilo 07:42
7. Nemesis 04:51
8. Black Legions of Satan 04:27
9. The Pit of Shoggoths 04:38
10. Satanic Devotion 06:27
Nemesis
Penso che oramai chiunque si approcci ad un disco dei finlandesi Azaghal abbia già ben chiaro in mente cosa andrà ad ascoltare. Nemesis è il titolo della nona uscita discografica in formato full-length, quindi senza contare una lunga serie di EP e di split. La band di Narqath (unico membro rimasto dal lontano 1995) si è sempre contraddistinta per un approccio folle, schizoide al genere; miscuglio di black/thrash suonato in maniera impulsiva ma che a tratti variava per lasciare entrare delle leggere melodie. Ma dopo un buon Teraphim, cosa ci propongono questa volta i quattro membri?
Ad un primo approccio visivo possiamo notare una copertina del tutto priva di fantasia ma si sa che il genere non la richiede in particolar modo mentre per quanto riguarda il contenuto, il nuovo lavoro si compone di ben dieci canzoni per una durata complessiva che arriva quasi a sfiorare l’ora. Molta carne al fuoco ma forse non sarà un po’ troppo per un disco black metal? L’inizio è quanto di meglio ci si possa aspettare dalla band grazie al riff epico e raggelante che contraddistingue In Deathlike Silence, canzone in costante bilico tra sfuriate in blast beats, up-tempo grezzi e sezioni in mid-tempo. La voce non è mai eccessiva nel suo screaming che, unito alla musica a tratti più accessibile, potrebbe far ricordare il black metal melodico dei Dissection. Per avere un ritorno al classico black/thrash con spruzzate di black ‘n’ roll bisogna aspettare Pohjoisen Valkoinen Kuolema (che a tratti sembra copiata dagli ultimi Satyricon o Dark Throne) mentre la successiva De Masticatione Mortuorum si contraddistingue per un approccio decisamente più classico del genere con una temibile velocità in più sezioni. Di tutt’altra pasta sono gli otto minuti di Vihasta ja Veritöistä, traccia che vede gli Azaghal a tratti abbracciare sonorità al limite del depressive black metal grazie a melodie desolanti tra le varie sfuriate in blast beats che comunque sostengono riffs veramente azzeccati per il richiamo al periodo magico del black metal melodico di scuola svedese.
Volendo citare la prima canzone trascurabile del disco, Hail the Whore sicuramente non brilla per originalità e neppure per idee vincenti, a parte la breve fase arpeggiata piazzata nel mezzo della sua struttura troppo monotona. A spezzare la velocità troviamo il doom Ex Nihilo, altra traccia che sfiora gli otto minuti tra rallentamenti, sporadici cori in voce pulita ed un’atmosfera da cripta. La classica “vena catchy” ritorna nel riff portante di Nemesis, traccia che pare richiamare più volte gli Immortal di fine anni 90 ma che stupisce maggiormente per i cori in voce pulita dal chiaro stampo epico. Il ritorno al black ‘n’ roll si ha con Black Legions of Satan mentre la successiva The Pit of Shoggoths vede la dissonanza nei riffs prendere il sopravvento per una traccia fortemente influenzata dal thrash metal. La finale Satanic Devotion riversa su disco blasfemia e velocità come da copione per salutarci a dovere.
Tirando le somme dell’ascolto, gli Azaghal si sono presentati questa volta con una maggior predilezione per il black metal melodico e ciò mi è piaciuto perché sarebbe stato rischioso riproporre in eccessive dosi il solito black/thrash. Si sa che la band non ha più nulla da dimostrare. Essa ha raggiunto uno dei posti più elevati della storia del genere se si tira in ballo la coerenza ed il nuovo pargolo Nemesis lo dimostra in pieno. Nulla di nuovo sotto il sole (o luna, meglio) ma tutti i folli ammiratori della band e di gruppi come Horna, Behexen, Sargeist e Barathrum potranno sempre trarne godimento.