- Chazwick Bundick - Compositore musiche, voce
01. All Alone
02. Freaking Out
03. Sweet
04. Saturday Love
05. I Can Get Love
Freaking Out EP
Torna a distanza di qualche mese dalla pubblicazione del secondo e fondamentale disco Underneath the Pine l' americano di origini filippine Toro Y Moi, e gli applausi ancora una volta sono tutti per lui. I vari Chad Valley e Com Truise avevano provato a fregarlo pubblicando i loro lavori quando la sbornia per i due album di quello che potremo definire essere il pioniere della chillwave era ormai passata, ma grazie all' EP Freaking Out il nerd per eccellenza Chazwick Bundick azzera tutto quanto fatto dai concorrenti in sole cinque tracce. Mi sembra quasi di vederlo sogghignare sotto quei pini paradisiaci dal colore rosaceo con in mano la sua tastiera piena di sporcizie glo-fi intento a divertirsi a tutto campo con la musica degli anni ottanta. Tanto che per fugare ogni dubbio includerà in questo mini dalla grafica similare per geometrie all' esordio Causers of This persino una cover del duo Alexander O' Neal con Cherelle, entrambi celebri artisti di Rhythm and blues che proprio in quegli anni seppero sfruttare con sagacia l' onda lunga lasciata dal miglior Prince. Un ciclo fortunato così come quello della chillwave, sotto la quale si stanno accasando, approfittando dell' ospitalità gratis all' insegna del DIY, sempre più artisti dall' aria molto pacchiana e non sempre ben definibile. Con Toro Y Moi invece è diverso: le sue atmosfere, i suoi cambi armonici e le ritmiche fricchettone ormai sono il suo vero marchio di fabbrica, identificabile persino dai meno preparati riguardo l' argomento. Qualcosa che non troviamo nemmeno nella mente degli scudieri Washed Out e Neon Indian, il primo inibito da altre tecniche che non siano quelle flemmatiche della dance, mentre il secondo dipendente dai sinth rigidi da videogame, ma che viene solamente in parte tributato dal lato pop di Twin Shadow.
Freaking Out, senza mai perdere di significato col paragone, ripete le gesta dei primi 7" ed EP quando a farla da padrona c' era una raffinata ripetizione di compendi hip-hop, più che di vera e propria elettronica, se così si può dire. La cifra stilistica all' insegna di certi mixaggi dall' incedere dinoccolato e strambo viaggia ancora perfettamente in coppia con i cambi di scena tipici di un suono facilmente manipolato da Toro Y Moi, che condensa in questi venti minuti di puro intrattenimento una qualità introvabile negli altri act dello stesso genere anche solo per quanto riguarda la musica. E proprio in questa, giustamente, l' artista decide di concentrarsi: cinque brani che risultano più che mai piacevolmente enfatici e psichedelici, influenzati incredibilmente alla stessa maniera dall' hypnagogic pop e dalla new wave, che guardacaso proprio a metà degli anni ottanta fu contraddistina dall' uso sempre più ossessivo delle tastiere. Il divertimento è assicurato: nell' apertura All Alone ad esempio sembra di sentire la vena meno art-pop alla maniera degli Animal Collective ma bensì più spensierata ed energica degli Ariel Pink's Haunted Graffiti. La successiva title-track esegue su larga scala ( con una melodia maggiormente spigliata e catchy) la traccia precedente, mentre Sweet regala due minuti di autentica e gustosa melassa eighties con un tiro degno del Jamiroquai lato funky aggiungendo ottimamente una qualche sua solita serie di astratti vocalizzi. La cover precedentemente citata di Saturday Love - Ovvero la italo-disco in mano alla creatività americana - è solo la ciliegina sulla torta che fa di questo EP l' ennesima uscita targata Toro Y Moi qualcosa di irrinunciabile, ma anche l' outro I Can Get Love si distingue con merito proponendosi come un tipico brano ( magari ne facessero gli altri componenti di questa scena di esecuzioni così...) di questo artista mai così spigliato nel suo ecclettismo come in Freaking Out.
Anche se riascoltate più volte, le ritmiche intriganti di Toro Y Moi non stancano davvero mai: avvolgente e caldo, con lui Freaking Out riassume in soli cinque colpi tutte le registrazioni precedenti al completo Underneath the Pine, rinunciando a qualche passo in lo-fi ma rimediando con molta più abilità nella ricerca di una precisa melodia adatta alle luci stroboscopiche di una volta. Il presente EP semplicemente scavalca gli altri mini ( compreso Life of Leasure di Washed Out, assolutamente) chillwave per l' abilità nei sinth apparentemente ad esclusivo appannaggio dello stesso Chazwick, ma soprattutto per l' uso di certi spleen fricchettoni semplicemente irresistibili. Non siate diffidenti, ora più che mai sembra l' occasione per prendere il Toro per le corna.