-Kay - Voce, chitarra
-Jiri - Chitarra
-Tvzex - Basso
-Dan - Batteria
01. Today (Is not the day)
02. Seven sins, seven signs
03. Neny
04. The Echoes
05. Crimson Curse
06. The Night is on Fire
07. Poltregeist
08. Karmageddon
09. Astrogen Nostalgia
10. We Carry a Third World Briefcase (Feat. Justin Pearson)
Karmageddon
I Sunshine sono un quartetto proveniente dalla Repubblica Ceca, più precisamente da Praga. Attivi già dal 1996, riescono a presentarsi sul mercato con una certa regolarità incidendo ben sette album, ma riuscendo ad ottenere visibilità anche all' estero solamente nel 2011, con il contratto propostogli dalla Sony ed il successivo disco, Karmageddon, pubblicato il 2 Maggio.
In verità la dorata rampa di lancio messa a loro disposizione non viene affatto sfruttata dai cechi che anziché buttarsi nella mischia con i clangori post-punk cui erano soliti sfoderare per riuscire a battagliare al meglio il panorama del giovane rock, finiscono per scimmiottare in maniera pedissequa e a tratti imbarazzante prodotti già sentiti, assaporati e tenuti ben a mente. Loro stessi sembrano poi perdere tempo a cercare di trovare il cosiddetto ago nel pagliaio, intraprendendo una moltitudine di strade, tutte a loro modo diverse ma allo stesso tempo troppo intasate, e rimanendo così in ultima istanza quindi impelagati nella stesura di dieci tracce derivative e scopiazzate qua e la.
Diamo il via alle danze. In Today (Is not the day) Kay applica ad un indie-rock da Chapman Family testo e timbro vocale proveniente dai new-wavers She Wants Revenge, mentre Seven Sins, Seven Signs mette in campo quattro minuti di puro dance-punk giocando in casa di nomi come Funeral Party. Neny potrebbe benissimo essere aggiunta come bonus track per Battle For The Sun dei Placebo, non fosse per quei coretti pop alla Travis, ed anche The Echoes non scherza in quanto a monotonia con quell' incedere Interpoliano. Crimson Curse incredibilmente rivisita in chiave alternative rock la recente Walking Far From Home del barbuto Sam Beam ( meglio conosciuto come Iron & Wine) finendo per fare la controfigura a Muse e Coldplay. Entrando nella parte finale, ormai apertamente senza sorprese, fa eco la seguente The Night Is on Fire, composta da chitarre sospese tra post-punk e new wave alla Cinematics ed un certo spleen ironico fatto di tastiere glam; le quattro tracce rimanenti non aggiungono né tolgono niente alle sorti di Karmageddon, ad esclusione di una We Carry a Third World Briefcase che conclude la parata con un anthem hardcore, come se fosse la cosa più logica di questo disco, che di altri suoni si è fatto carico.
Notte fonda per i Sunshine, ibrido dai tratti dark ma in verità dotato solo di una propensione alla hit pop-rock di seconda mano, in pratica quello a cui i tedeschi Black As Chalk ci hanno abituato. Karmageddon è un disco anonimo, senza alcuna impronta stilistica che possa ricondurre all' effettivo autore ( o criminale?). Occasione sprecata.