- Marcus Jürgens - voce
- Achim “Animal“ Keller - batteria
- Axel Reissmann - chitarra
- Ulli Hauff - chitarra
- Stephan Buerk - basso
1. Revolution On My Mind
2. Blood On The Blade
3. Higher
4. Save Me
5. I Can't Deny
6. How Does It Feel?
7. Alright Now
8. Headstrong
9. Bulletride
10. Heaven High
11. Who Made You A Madman
Breakdown To Breakthrough
Dopo un primo deludente album uscito nel 2004 a titolo Against Everyone’s Advice i tedeschi Pump ci riprovano con questo Breakdown To Breakthrough che non apporta notevoli cambiamenti al sound di base.
I Pump registrano quest’album per la Metal Heaven dopo aver affrontato diversi problemi con la loro precedente label, ma i risultati, almeno a livello di registrazione e di arrangiamenti, sono senz’altro migliorati. I nostri si esercitano in un Hard Rock molto sostenuto, a tratti heavy metal, di stampo chiaramente ottantiano.
La band deve molto al proprio singer, Marcus Jürgens (ex Brainstorm) che con la sua classe rialza in parte la sorte di una serie di song abbastanza scadenti e noiose, prive della vervè che questa musica deve trasmettere.
Con questo dobbiamo anche considerare l’ottima registrazione del platter, dovuta al robusto e preciso lavoro di Tommy Newton (Victory), che come produttore non sbaglia un colpo.
L’album comincia bene con la carica di Revolution On My Mind (stile Accept) e il tagliente stile Rock di Blood On The Blade, ma dopo questi due brani si affonda in una serie di scontatissimi pezzi cadenzati che dopo il primo prevedibilissimo chorus inducono allo sbadiglio.
Unico momento in cui il livello del disco si rialza è legato a How Does It Feel?, una Rock song anomala che concede soluzioni melodiche inaspettate per un gruppo come i Pump e decisamente americane.
La copertina priva di personalità si attaglia perfettamente ad un album che passerà senz’altro inosservato ai più.