-Nicolò Fortuni - Voce
-Marco Rapisarda - Basso
-Matteo Vallicelli - Batteria
-Edoardo Vaccari - Chitarra
01. Realtà Cercami
02. Vesciche in Guerra
03. Il Cattivo Tenente
04. Facile Bersaglio
05. A Gambe Levate
06. Meglio Insabbiare
07. La Legge Del Più Debole
08. Così Inguaiarono La Piramide
09. Nella Giungla
10. La Soffiata
11. Sangue d' Africa
Per Proteggere E Servire
Un vecchio detto toscano recita così: "Pioggia il terzo aprilante, quaranta giorni durante". Il tre aprile non è piovuto ma, in barba ad ogni detto, La Tempesta è tornata, più lucida che mai. Da segnalare infatti - in prossimità di un' uscita big come lo split dei Massimo Volume con i Bachi Da Pietra - il debutto degli Smart Cops, istrionico quartetto proveniente dal nord Italia. Il loro Per Proteggere E Servire, è bene chiarirlo subito, è un disco ( o dischetto? Soltanto ventitre minuti) che si fà amare facilmente. Per le melodie, i ritmi, la fluidità del cantato e il sound così troppo pulito da definire duro. Mi ricordano molto i Prozac+, per la facilità con cui queste tracce scorrono e per il target cui molto probabilmente si sono proposti. Il fatto poi che il gruppo annoveri persone che con la musica hanno a che fare da diversi anni, chi in veste di musicista e chi di direttore di etichetta, fà pensare a questo album come ad una passeggiata in campagna, più che ad un progetto di dura applicazione.
Il concept, concetto di fondo, invece sono riusciti a trovarlo, e pure adatto. Undici minitracce che, appunto, si incentrano sulle peripezie di quattro sbirri alle prese con problemi e accaduti che hanno del poliziesco, tanto da sembrare una di quelle serie TV in cui più che del lavoro si pensa alle emozioni delle persone. Anche qui, per l' appunto, si viene scaraventati in un set dove si ha a che fare con l' omosessualità, la droga, retate e perquisizioni. La musica, figlia dei soliti vecchi grupponi ma anche di nuovi ( Oblivians e Verme su tutti), si esibisce in numerosi slalom tra punk, garage e rock n' roll. L' equazione quindi è molto semplice, per questo proprio loro, già esperti, non possono sbagliarla. E così una traccia tira l' altra, coinvolgendo l' ascoltatore in scorribande dal sapore primitivo, andando in contraddizione con la figura della panciuta forza dell' ordine americana. Lo spirito, a dirla tutta, punta tutto sul versante germanico, giocando su un impatto duro ma allo stesso tempo ironico del personaggio, sbattutto da una parte all' altra della città grazie a musiche travolgenti, partendo dalle sirene alcoliche di Realtà Cercami e terminando con l' andatura Lo-Fi ( non a caso Marco Rapisarda vanta nel catalogo della sua Hell, Yes! le uscite delle spumeggianti Dum Dum Girls) di Sangue d' Africa. La scelta di un suono così perfetto, nella chiarezza ( e schiettezza) degli strumenti, è da rimandare, costituendo un fattore in contrapposizione con l' idea di avere di fronte elementi abituati a cantare senza peli sulla lingua, e per questo elemento obbligato di discussione per le prossime uscite.
Per il resto, il disco riesce a convincere presto. Certo, il prodotto è di quelli già sentiti, di sicuro appeal con un certo tipo di pubblico che in sede live, ne sono sicuro, assisterà ad uno spettacolo grezzo e senza fronzoli. Soprattutto di fronte a momenti di follia collettiva come Vesciche in Guerra, i ritornelli da karaoke de Il Cattivo Tenente e Facile Bersaglio, le lodevoli parti ritmiche di Così Inguaiarono La Piramide e Nella Giungla... Insomma, ce n'è davvero per tutti. Canterete a squarciagola le canzoni degli Smart Cops, e alla fine nemmeno farete caso al vuoto che Meglio Insabbiare e La Legge Del Più Debole provocano quando la metà del disco è appena passata. E magari un giorno, visto le affinità di contenuti, ce li gusteremo in tour con i Calibro 35.