Søren Nico Adamsen – Vocals
Michael Stützer - Guitar
Morten Stützer - Guitar
Peter Thorslund - Bass
Carsten Nielsen – Drums
1. Mi Sangre (The Blood Song)
2. Monster
3. Dark Days
4. Death is an Illusion
5. Ain't Giving In
6. Prelude to Madness
7. Thrasher
8. Warrior Blood
9. Concealed in the Dark
10. End of Eternity
11. The Great
My Blood
Tornano i Danesi Artillery a due anni di distanza da quel When Death Comes che ci aveva stupito per il suo approccio sempre sincero al genere thrash. Il nuovo parto dai pionieri del thrash metal Europeo prende il nome di My Blood e continua sulla falsariga del suo predecessore per regalarci alcuni momenti di buona musica.
L’ormai rodato Søren Nico Adamsen alla voce mostra una potenza ed una versatilità vocale persino maggiore rispetto alla sua prima, ottima prova con l’album precedente e trascina grintosamente il resto della band dietro di sé. Alle asce troviamo i fidi Micheal e Morten Stützer a tracciare riffs rocciosi per un quadro completato dalla massicia, precisa sezione ritmica capitanata dal batterista Carsten Nielsen e dal bassista Peter Thorslund.
In apertura di disco troviamo Mi Sangre (The Blood Song), canzone che annovera alcune sezioni arabeggianti di chitarra per poi proseguire con tempi classici del thrash metal di inizio anni 90. Il classico groove dei riffs è ben presente e la batteria non viaggia mai velocissima. Ciò che si può notare sin da subito è la conferma di quello che scrissi prima a proposito della versatilità del giovane vocalist, capace sia di alti picchi vocali che di ruggiti grintosi in continuo cambiamento. Tempi più diretti si possono trovare con la successiva Monster, ove i riffs galoppanti creano sfacelo. Tuttavia, possiamo sempre riscontrare il tocco inconfondibile della band quando si tratta di orecchiabilità persino nei momenti più diretti, per poi non parlare del riffing pulito e senza sbavature dei fratelli Stützer.
A proposito di orecchiabilità, ascoltatevi il mid-tempo roccioso ma a tratti melodico che porta il nome Dark Days, ottimo esempio di come dovrebbe suonare il thrash influenzato dal power/speed metal di derivazione Statunitense.
Se desiderate un ritorno a tempi più diretti, ascoltatevi la successiva Death is an Illusion con il suo riffing tagliente e le seguenti bordate di batteria. La tecnica del gruppo è eccelsa ed i fraseggi di chitarra incastrati alla perfezione nella struttura sono una chiara dimostrazione di ciò e della maturità di un songwriting sempre vario. In questo My Blood trova persino spazio una semi-ballad molto introspettiva, Ain't Giving In e devo dire che ci sta a pennello giacché la sua parte più diretta nel finale sfocia in nuovi arpeggi di Prelude to Madness, facendo quasi da collante. Thrasher si presenta come la traccia più violenta del disco con una serie di riffs che farebbeimpallidire chiunque mastichi thrash, per una traccia completamente votata agli anni 80, gang vocals durante il ritornello comprese.
Volgendo alla fine dell’ascolto, possiamo rimarcare il roccioso mid-tempo Warrior Blood (ottimi gli arpeggi orientaleggianti e le sue linee soliste)e la velocità che a tratti esplode prepotentemente con l’oscura Concealed in the Dark.
Il sigillo al disco viene posto dalle melodie fortemente legate al metal classico di una veramente ottima End of Eternity e dalla finale, più diretta The Great. Insomma, il nuovo sforzo discografico targato Artillery ha fatto centro ancora una volta. Inutile dire che esso è raccomandato ad ogni estimatore di tali sonorità. Qui si parla si puro thrash metal ed è sempre piacevole constatare che alcune vecchie leve non hanno perso la bussola in un periodo non felicissimo per molte altre di loro.