Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Dark Side
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Leonardo Gioia - voce

- Alessandro Castelli - chitarra

- Davide Corlianò - basso

- Davide Carotenuto - batteria




Tracklist: 

1. Delirium Tremehens (02:32)

2. New Day Denied (06:25)

3. Cold Anxiety (05:37)

4. Forgotten Memories (05:24)

5. Suffering Voices (Strumentale)(07:07)

6. Obsessive Insanity (06:11)

7. Endless Worlds (07:19)

8. Unexpected Life (04:12)

Adimiron

Burning Souls

Gli Adimiron non potevano iniziare in modo migliore la loro carriera. Il loro primo full-length, Burning Souls, è un concentrato puro di energia e di grande passione per la musica. La band di Brindisi compie un ottimo esordio spaziando su un sound che varia da punti decisamente Death, ad altri più Black con diversi sprazzi melodici. Un' interessantissima scelta musicale che riproduce assieme violenza e risvolti più morbidi. A questo scopo risulta ottimo il lavoro in primis della chitarra che opera buoni riff di grande contrasto e cattiveria esecutiva. Sempre molto grezza, distorta a un livello che si integra poi armoniosamente con il vocal del gruppo.
Voce davvero tagliente, fulminea che risulta ben integrata per il tipo di sound. Lavoro pesante anche per la batteria e il basso che sono di certo fondamentali per raggiungere il livello emotivo e ritmico che la band crea. Complessi intrecci strumentali risaltano particolarmente ed evidenziano una buona fantasia compositiva del gruppo che appare pieno di idee e di ottimi spunti.

La carica che riesce a trasmettere ogni singola track è impressionante. Esattamente si raggiunge delirio strumentale e del sound, come viene suggerito nella prima song dell'opera, Delirium Tremehens, il quale intro inquadra benissimo lo stile della band. Un inizio grandioso, aulico con un effetto di chitarra coinvolgente, davvero molto apprezzabile. Tutta la track si mantiene su toni alti, sostenuti dopo un primo arpeggio di chitarra. La seconda track, New Day Denied, è poi un caso degno di nota, molto positivo nella sua evoluzione musicale, sotto ogni punto di vista. Voce, batteria, basso, chitarra si coadiuvano a vicenda in un complesso perfetto. Passando in rassegna le singole tracks non si può non notare un bellissimo riff di chitarra in Cold Anxiety che lascia molto più spazio in certi punti a soluzioni melodiche molto interessanti. Si crea una sorta di ascesa, un climax, verso un punto di arrivo che può essere appunto il risvolto melodico.

Tracce tutte di piuttosto lunga durata, in media di cinque minuti ognuna. Molto apprezzabili certi passaggi che sono in contrasto al generale clima di euforia che caratterizza l'opera. Ottimo lavoro quindi per l'esordiente band degli Adimiron che si differenzia sicuramente da molti gruppi semplicemente Death o Black e che emerge dallo scenario underground italiano promettendo davvero molto. Band da seguire quindi con grande attenzione in attesa magari dell'album della conferma dopo un inizio sicuramente incoraggiante.

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