Quest'anno la consueta serata gratuita organizzata dal Magnolia di Segrate (MI) in occasione del compleanno del locale ha avuto una tinta rockabilly: la calda sera dell'8 luglio ha infatti avuto come protagonisti sul palco gli Hormonauts, band già nota ed amata da molti anche se rimasta un po', come spesso accade, nello strato della musica di nicchia italiana.
L'entusiasmo e la carica, già presenti nell'aria, sono stati amplificati già dalla band spalla della serata, i Backseat Boogie, un trio che richiama lo stile Hormonauts ma con una vena ben più country/bluegrass. Questo comporta l'utilizzo di strumenti quali il banjo per alcuni assoli e l'immancabile contrabbasso, che oltre a dare sfumature sonore interessanti, è stato utilizzato anche per inscenare simpatiche coreografie.
Intorno alle 23 è stata la volta della scarica elettrica data dagli Hormonauts, che nel loro show spensierato hanno lasciato spazio presentazione del loro nuovo lavoro 13 Flight Rock, uscito a maggio, una sorta di greatest hits che contiene pezzi in repertorio già da anni ma in una versione rivisitata, esplorando così la loro carriera decennale e creando un mix eterogeneo di generi.
Molto di queste tracce sono mutuate dai primi album Hormone Hop e Miniskirt (2001 e 2003): in cima alla scaletta del concerto c'è Sweet young thing, riconoscibile dal fischio nel ritornello del contrabbassista tabagista della band, a cui seguono Lucky toy e Miniskirt. Sempre a questa serie di pezzi appartengono Get off the wagon, trascinantissima grazie a dei giri di contrabbasso notevoli, e A life time away, il cui intro ha addirittura influenze punk. C'è spazio comunque per canzoni totalmente strumentali, che sembrano tratte da qualche film di Tarantino o da qualche colonna sonora di film western di Ennio Morricone. Top Shelf (il cui riff principale è un chiaro omaggio a Lagrange degli ZZ Top), Porno Stuntman e Silverline, suonate nella serata, appartengono invece al repertorio un po' più recente, ossia a Spanish omelette del 2008, caratterizzato da una sperimentazione tesa alla fusione tra suoni più moderni ed il rockabilly a cui siamo abituati: questi pezzi però hanno subito il filtro del live, non necessariamente negativo, che ha fatto perdere un po' l'alone elettronico ed innovativo delle tracce originali.
Immancabile la dedica al locale: una versione un po' alternativa della tipica e immortale canzone di buon compleanno; inevitabile anche We are the Hormonauts, dichiarazione vocale nonché stilistica della loro personalità musicale.
Uno show energico e allegro emolti spettatori saltanti: quale migliore modo per festeggiare il proprio compleanno che regalarsi uno spettacolo tutto rock'n'roll?
Laura Pronestì