Appare alquanto difficile poter conciliare queste diverse tradizioni timbriche, che comprendono realtà troppo opposte, ma i Noema tentano di dar vita ad uno stile proprio, preannunciato dall’ep 24 Minuti.
La prova live del quartetto di San Giuliano si rivela abbastanza convincente dal punto di vista tecnico (in particolare grazie alla prova del cantante, uno dei punti di forza dei Noema), ma non risulta efficace nella qualità della proposta: passaggi tipicamente Rage Against The Machine si alternano a fraseggi di chitarra derivati dallo stile inconfondibile di Dredg o addirittura Foo Fighters e questo calderone di suoni non rende di certo omogenea la musica eseguita.
Seguono poi i pavesi Il Sesso Degli Angeli, supportati da un caloroso pubblico intervenuto in occasione della loro esibizione. Non si comprende bene il significato del sound della band: riproduzione fedele dei canoni del Grunge che ha reso celebri le formazioni di Seattle come Nirvana, Alice In Chains e Soundgarden. Il terzetto annovera tra le proprie influenze (sul proprio account MySpace) la scena Noise newyorkese di Velvet Underground e Sonic Youth, che restano però assenti nel sound presentato.
Il cantato sporco stile Grunge è qualcosa di sentito e risentito, così come le parti introduttive clean di chitarra, non sostenute da sezioni più elaborate e complesse.
I tre pavesi dovrebbero puntare ad arricchire le proprie composizioni, per raggiungere così una maggior originalità nel pieno rispetto delle loro evidenti influenze. Buona invece la presenza scenica, fattore che permetterà ai Il Sesso Degli Angeli di conquistarsi l’accesso alla semifinale , grazie soprattutto all’appoggio dei propri sostenitori.
Tocca poi ai parmensi Devasted ravvivare i toni cupi della serata, con il loro Punk figlio della scena americana di Rancid e NOFX. L’esperienza dei Devasted in sede live è di gran lunga superiore a quella delle altre formazioni in gara e questo elemento si percepisce fin da subito.
Di certo l’originalità non permea le composizioni, che comunque si dimostrano cariche di ritmo e abbastanza divertenti da ascoltare: la scuola Punk si mischia con quella Hardcore d’oltreoceano e dalla performance emergono irruenza e velocità. La batteria stacca ritmi sostenuti, la voce tipicamente urlata del Punk rincorre le chitarre distorte e taglienti, mentre il basso si abbandona ad accompagnamenti anche più vari e contorti. Anche nel caso dei Devasted, la band dovrebbe prendere le distanze da ciò che è stato proposto nella storia del Punk degli anni Novanta. Giunti nel 2008 crediamo sia meglio dare nuova linfa vitale ad un genere attivo ormai dagli anni Settanta e diventato abbastanza statico nella monotonia delle proposte.
La serata si chiude con l’esibizione dei pavesi Iceberg, trio nato da pochi mesi e già in grado di intrattenere con una prova davvero valida. Difficile dare un’etichetta al genere degli Iceberg, che trova le sue radici nel duro Stoner dei Kyuss, senza disdegnare l’approccio “sporco” di un certo Punk d’oltreoceano.
La qualità degli Iceberg è stata nettamente superiore a quella delle altre realtà che si sono susseguite lungo la serata, perché il bagaglio tecnico in mano al gruppo ha assicurato una maggior disinvoltura nella presentazione dei pezzi. Degna di nota in particolare è la performance del batterista, colonna portante del sound degli Iceberg con i suoi patterns tutt’altro che banali.
Dovendo decretare un unico vincitore attraverso la somma dei voti della giuria e del pubblico, il passaggio alla semifinale è stato garantito, come già indicato precedentemente, ai Il Sesso Degli Angeli, forti di un pubblico di affezionati che ha ribaltato le sorti della serata.
In ogni caso anche quella di giovedì 14 febbraio è stata un’occasione per vedere alla prova quattro acts del panorama underground, in cui a volte riescono ad emergere soluzioni non scontate e degne di nota: ci auspichiamo quindi che il concorso Orquestra possa rappresentare un efficace mezzo per conferire visibilità a tutte queste bands desiderose di fare musica.
Edoardo "Opeth" Baldini