I Like Trains
07/11/2007 - La Casa 139 - Milano
Arrivano in Italia, sotto i migliori auspici, gli I Like Trains, band inglese di ispirazione post-rock che, in particolare con gli ultimi due lavori, è riuscita nell’impresa di fare breccia nei gusti di molti cultori di sonorità glaciali, perlacee di matrice prettamente nordica. L’atmosfera alla Casa 139 di Milano era proprio quella da locale suburbano, a tinte chiaro-scure, dove molto viene lasciato alla malinconia e al repertorio immaginifico del combo anglosassone.
Così con una mezz’oretta di preparazione ulteriore nel backstage si presentano sul palco i cinque amanti dei treni, vestiti rigorosamente in modo decisamente molto formale – camicia bianca e cravatta – quasi a voler sottolineare un impatto di freddo distacco da ciò che si apprestavano a mettere in atto. Un atto quasi da melodramma dunque, pieno di riflessioni, a cominciare da una presentazione filmica proiettata in sfondo, sicuramente una degna compagna delle sonorità nordiche rarefatte disegnate dagli I Like Trains. La situazioni di qui si infiamma rapidamente, coadiuvata da una buona intesa con il pubblico: la successione dei brani è accolta con entusiasmo dai lì presenti, i quali apprezzano decisamente il tenore della performance, oltre alla logistica dei brani. Essenzialmente vengono alternati, uno a uno, brani dall’ultimo Elegies to Lessons Learnt e dal precedente e ottimo Progress Reform; l’intelaiatura della serata è perciò di alto livello artistico, sia grazie alla compattezza stilistica dei due album sopraccitati, sia per l’abilità nell’adattamento della resa sonora dei brani.
Twenty Five Sins, A Rook House For Bobby, The Beeching Report, Death Of An Idealist, No Military Parade: questi sono il fiore all’occhiello di una scaletta che si distende per la durata di un’ora e mezza circa. Grazie all’impeccabile esecuzione dei brani e all’alto taglio di professionalità della band, la serata scivola via senza intoppi, rallentamenti o punti morti. Mantenendo invece sempre in tensione l’aspetto emotivo, gli I Like Trains assicurano un buono spettacolo, una serata rilassante e piacevole, che avrà fatto molto piacere alle anime nostalgiche o semplicemente a tutti gli amanti delle sonorità cristalline a cui i cinque di Leeds ci hanno abituati.
Iacopo "Anathema" Fonte
Twenty Five Sins, A Rook House For Bobby, The Beeching Report, Death Of An Idealist, No Military Parade: questi sono il fiore all’occhiello di una scaletta che si distende per la durata di un’ora e mezza circa. Grazie all’impeccabile esecuzione dei brani e all’alto taglio di professionalità della band, la serata scivola via senza intoppi, rallentamenti o punti morti. Mantenendo invece sempre in tensione l’aspetto emotivo, gli I Like Trains assicurano un buono spettacolo, una serata rilassante e piacevole, che avrà fatto molto piacere alle anime nostalgiche o semplicemente a tutti gli amanti delle sonorità cristalline a cui i cinque di Leeds ci hanno abituati.
Iacopo "Anathema" Fonte